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L'ultima di Grillo: candida premier il leader che non c'è

Il comico: "Avremo solo un portavoce. Ma se non andiamo a Roma, ci vanno i nazisti"

L'ultima di Grillo: candida premier il leader che non c'è

Roma Dice che se in Parlamento non ci vanno i grillini, ci entreranno «i nazisti con il passo dell'oca». Ma lui, Grillo, il passo invece lo fa all'indietro. Si era scagliato contro i consiglieri ribelli Favia e Salsi espellendoli dal partito? «Quel giorno ero un po' alterato». Il Movimento 5 stelle è pronto a spodestare Monti, il «curatore fallimentare?» Sì, ma non c'è un leader: «Non ce l'abbiamo, il leader è il Movimento. In Parlamento avremo un portavoce». Ecco il punto debole del grande capo grillino, incandidabile per regolamento interno, tanto che sull'argomento l'interrogato ha lasciato cadere il discorso. Per la prima volta in carne e ossa dopo settimane di sentenze on line, Beppe Grillo è sceso in piazza ieri a Firenze e in altre città della Toscana per l'avvio del «Firma day», la raccolta autenticata per presentarsi alle elezioni.

Grillo monta il palcoscenico nella patria di Matteo Renzi, lì dove fino a due settimane fa si tifava per una sinistra diversa nel nome del giovane sindaco. Il primo cittadino è solo «un attore» con un programma «di destra», lo seppellisce l'ingrato ospite di Firenze, che si paragona a Barack Obama: «Lui è andato a casa di Berlusconi, che non è il più stupido del mondo, e che gli ha detto: “Prendi un po' di cose da Grillo, fai un po' come Obama, non dire parolacce, vai in giacca e cravatta”». La raccolta ha avuto un grande successo nel capoluogo toscano: in piazza Beccaria dalle 11 si è formata una lunga coda nonostante la pioggia. Le operazioni sono state coordinate dai consiglieri locali di Idv e Sel, pubblicamente ringraziati da Grillo durante il suo comizio. Il leader si è raccomandato con i simpatizzanti: «Scrivete chiaro e in stampatello, state molto attenti: la Cancellieri è sul chi va là, basta una virgola...».

L'eliminazione etica dei due consiglieri e le contestazioni della base sono già costate al comico in politica la perdita di 3 punti di percentuale nei sondaggi. Ora lui prova a correggere la rabbia, da fustigatore a buon maestro: «Io antidemocratico? Ma la nostra è una iperdemocrazia. Se abbiamo votato on line...! Nel nostro movimento ci sono quattro regole, se non le rispetti sei fuori». Una di queste è che «bisogna fare al massimo due legislature. Ci sono dei ragazzi, che sono alla seconda legislatura, che scalpitano un po': mi dovrebbero ringraziare. Magari andranno con gli Arancioni e io gli darò una mano». Di Salsi e Favia non parla più con toni irosi: «Ho detto: fatela la televisione, ma fatela da furbi, non andate nei talk show, è una trappola. Mentre stai parlando e inquadrano Sallusti, tu puoi dire la formula di Einstein ma sembri scemo». Insomma, nel Movimento 5 stelle non c'è il candidato premier: «Io sono il grande vecchio, quello che sta dietro». Le manie di persecuzione però non passano. Sul blog Grillo è tornato a lamentare: «Il M5S viene indicato» come «la vera origine di tutti i mali della Nazione, antidemocratico, puzzolente, fascista, leninista, schifoso, massone, mussoliniano, occulto.

Ma è il secondo movimento politico».

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