Politica

Mark e Ilja Terebin, belli e sorridenti, hanno conti milionari. Ma pagati a caro prezzo

Su Facebook gli amici di Hannah Smith, l'adolescente che quest'estate si è uccisa dopo un bombardamento di insulti feroci e anonimi sul sito Ask.Fm, dicevano che il suo sogno era correre su una macchina sportiva. E avevano lanciato una colletta per regalarle l'ultimo viaggio come sarebbe piaciuto a lei. Per Mark e Ilja Terebin invece, viaggiare su lussuose super car ormai è la norma: fratello e sorella, trentenni, sono i creatori di Ask.Fm e grazie a quel sito ora possono permettersi di sfoggiare lo sguardo che compare in ogni loro foto che circola in Rete: sono sempre belli e sorridenti, nello sguardo la luce di chi ha scacciato ogni preoccupazione, ha saputo trasformare la propria vita in un sogno dorato. I Terebin vengono spesso immortalati mentre si trovano a feste glamour o a bordo di splendidi yacht.
L'idea l'hanno copiata da un sito americano molto simile, poi hanno trovato i finanziamenti, da un fondo di investimento lettone, e hanno lanciato il sito dove si chiacchiera nel più totale anonimato. Apri un profilo con un nome di fantasia, volendo con una foto, e gli altri utenti, quasi tutti ragazzini, ti tempestano di domande. E spesso di insulti spietati, forti di restare al riparo di uno schermo, anonimi, impuniti e assolutamente privi di ogni responsabilità per le conseguenze di cattiverie rivolte a perfetti sconosciuti, così tanto per farsi una risata. «Ora Hannah è solo un corpo senza vita, se ci penso mi viene da ridere», ha scritto uno di questi eroi armati di tastiera.
Ask.fm ha 60 milioni di iscritti, ogni giorno finiscono in rete 30 milioni di domande e 30 milioni di risposte, in 36 Paesi diversi, Italia inclusa. E il sito macina nella sola Gran Bretagna introiti pubblicitari per 5 milioni di sterline l'anno. Un tesoro incredibile, accumulato cavando oro dall'odio vomitato sul web da ragazzini solitari e rancorosi.
Quando in Inghilterra gli hanno chiesto conto del caso di Hannah Smith, e di un altro simile accaduto in Irlanda, Mark Terebin ha respinto le accuse al mittente: «Per noi è impossibile controllare i milioni di domande e risposte inseriti ogni giorno. Ma comunque il sito non c'entra niente, la colpa è dell'educazione familiare». Una conclusione che suona come una scusa se buttata lì da chi grazie a quella fragile educazione si sta riempiendo il portafogli. Prima di scaricarci la coscienza dando tutta la colpa ai due fratelli festaioli però, sarà il caso di andare a leggere che cosa scrivono i nostri figli su Ask.

Fm.

Commenti