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Metodo Woodcock: tocca a Ciampi e Passera

Nella rete delle intercettazioni del pm di Napoli finiscono addirittura l'ex capo dello Stato, il ministro dello Sviluppo, il vicepresidente Csm e il senatore Udc Achille Serra

Metodo Woodcock: tocca a Ciampi e Passera

Nella rete di Woodcok e compagnia napoletana stavolta ci finiscono l'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il ministro «banchiere» Corrado Passera, la figlia del defunto presidente Scalfaro e il capo delle toghe, il vice presidente del Csm, Michele Vietti. Ma i pm parlano anche del senatore Pd Achille Serra e si soffermano a lungo sulle «interferenze per la vicenda giudiziaria oggetto di indagine da parte di alcuni ex magistrati, ora con incarichi in Finmeccanica».

«IO, CIAMPI E NAPOLITANO»

L'inchiesta riguarda gli appalti per la vendita di elicotteri Agusta Westland in India. L'intercettato di turno è Giovanni Garofalo, vice presidente di Telespazio, capo della struttura Rai al Quirinale, il quale racconta di conoscere l'ex presidente Ciampi, con cui ha rapporti di frequentazione per essere stato a casa sua, e con l'attuale presidente Giorgio Napolitano. «Garofalo - scrivono i magistrati napoletani - è in contatto diretto con Alessandro Toci, stretto collaboratore di Orsi in Finmeccanica e grazie alle sue “qualificate relazioni“ ha informato Toci che i telefoni di Orsi e di altri soggetti del gruppo erano sotto controllo». Parlando degli articoli su Orsi con Salvatore Torriello, addetto stampa del gruppo, racconta che era stato da Ciampi a Santa Severa, vicino Roma, «e di aver parlato con lui della questione di Orsi e Finmeccanica e che (...), grazie all'intervento di Ciampi da lui sollecitato, è intervenuto il ministro Passera con alcune dichiarazioni su Finmeccania e Orsi».

«QUEL GRAN PARACULO»

La prima delle tantissime telefonate agli atti va dritta al presunto ruolo dell'ex capo dello Stato. Torriello: «Che t'ha detto Ciampi?». Garofalo: «Ciampi ha provocato la dichiarazione di Passera, ou guaglio'. Detto tra noi, eh eh, questa è stata la grossa operazione. E per carità, è una cosa che rimane assolutamente... non possiamo mettere assolutamente in mezzo gente». T: «E...». G: «Eh chillo, vabbe', insomma la cosa è andata non bene, benissimo!. Io poi sono stato un gran paraculo perché gli ho detto: “Preside' (Ciampi) ma lei si ricorda quante volte mi ha raccontato che ha salvato Finmeccanica“. “Si certo, come no, mi ricordo, Prodi mi chiamo' e mi disse qui bisogna privatizzare Finmeccanica, tutto a posto, vedi... poi io mi presi Arte (...) me la portai a casa, studiai una settimana poi chiamai a Prodi e gli dissi, ma ovvìa, e qui bisogna non solo regalargliela ma dargli anche i soldi». T: «Ma lui (Ciampi, ndr) è ancora lucido?». G: «Lucidissimo, ha 92 anni». Poco dopo Garofalo scomoda anche la figlia del defunto presidente Scalfaro: «Mi sono fermato un'ora da Marianna Scalfaro che ha la casa difronte a Ciampi, e c'era Marianna sono stato un'ora con lei».

L'INTERVISTA AL CAPO

Poi passa a riferire delle «pressioni» fatte per far uscire bene, sui media, le dichiarazioni di Passera in difesa di Orsi nel mirino dei pm napoletani. «Era la cosa più importante di ieri, Passera. Il Tg1 e il Tg2 li ho chiamati io per farlo mettere!». Dal tenore di altri passaggi intercettati si capisce che a forza di perorare la causa di Orsi, qualche presunta esclusiva viene meno tanto da far arrabbiare i giornalisti contattati. Come Clemente Mimun, del Tg5 «che era incazzatissimo» commenta Garofalo. «Come abbiamo fatto col Tg1? Lo abbiamo concordato col direttore».

L'AVVICINAMENTO AL CSM

Nelle carte, a sorpresa, spunta di nuovo il nome del capo dei magistrati, già finito a sproposito nelle intercettazioni dell'inchiesta P4 a proposito di indimostrati festini. Vietti è nel calderone con telefonate che, in ambienti investigativi, non si esclude possano essere servire da spunto per ulteriori approfondimenti. La sera del 12 giugno 2012, l'esponente dell'Udc (lo stesso partito di riferimento dell'indagato Franco Bonferroni nel'inchiesta Enav secondo quanto dichiarato dal manager Lorenzo Cola) Orsi viene intercettato con l'ex magistrato Romei Pasetti. Secondo gli inquirenti, al centro della conversazione c'è un tentativo di abbocco con il vice presidente del Csm Vietti. La Romei infatti «riferisce che è stata contattata da Michele Vietti il quale, anticipando una sua telefonata, le ha detto che ha invitato anche il presidente del Tribunale di Napoli Alemi e che lei non ha potuto dire di no». La presenza del «quarto incomodo» frena Orsi, secondo gli investigatori. Lo convince a tirarsi un attimo indietro: «Orsi riferisce che lui “si tira indietro“, tesi condivisa dalla Romei. Questo “passo indietro“ di Orsi, a parere dell'Ufficio, lascia intendere che Orsi avrebbe chiesto alla Romei Pasetti di incontrare Vietti per discutere verosimilmente della sua vicenda giudiziaria a Napoli e che Vietti - forse inopportunamente - avrebbe invitato anche il presidente del Tribunale di Napoli e che quindi a quel punto non sarebbe stato opportuno che Orsi fosse presente all'incontro». Ma la chiacchiera s'interrompe, perché «Orsi invita la Romei a non proseguire la conversazione con questo telefono e a vedersi di persona». Testuale dal brogliaccio delle intercettazioni: Romeo Pasetti: «Ancor prima che io parlassi con Vietti dicendo...». Orsi: «humm». R.P: «m'ha chiamato lui dicendomi se poteva invitare il presidente del tribunale di Napoli che adesso viene a presiedere Roma». O: «Ah». R.P: «Glio ho dovuto dire di sì». O: «Certo». R.P: «A questo punto non ...non è bene». O. «Assolutamente». R.P: «Che ci sia uno di Napoli, quindi non gli ho detto niente a lui, di una tua ipotesi». O: «E io mi ritengo libero».

GLI EX MAGISTRATI

Gli inquirenti dedicano un capitolo al «ruolo degli ex magistrati» nella vicenda, Giuseppe Grechi e Manuela Romei Pasetti. Il primo è stato per quasi tre lustri ai vertici del Csm, e per otto anni presidente emerito della Corte d'Appello di Milano, e il suo nome era già saltato fuori - senza che la toga venisse indagata - nell'inchiesta sulla P3 per i rapporti col tributarista Lombardi. Rapporto certificato anche da un altro magistrato, Alfonso Marra, successore di Grechi alla Corte d'Appello, che in una memoria difensiva aveva scritto che Lombardi «aveva familiarità con molti magistrati tra i quali il presidente Carbone, il presidente Grechi e diversi componenti del Csm». Del coinvolgimento s'era parlato quando Grechi era stato chiamato dal governatore lombardo Formigoni nella sua squadra. Grechi, dismessa la toga, entra in Finmeccanica come «responsabile dell'area sviluppo», annotano gli inquirenti, che ricordano come sia stato "menzionato da Borgogni (responsabile delle pubbliche relazioni) nelle sue dichiarazioni come «al servizio di Orsi». Anche Manuela Romei Pasetti è passata per il Csm, oltre a essere la prima donna chiamata alla presidenza di una Corte d'Appello (a Venezia), e a febbraio di quest'anno la Guardasigilli Severino l'aveva nominata capo dipartimento della giustizia minorile, incarico da cui si è dimessa il 1° aprile. Per sbarcare in Finmeccanica, come racconta l'informativa napoletana: «La Pasetti ha chiesto a Orsi un incarico in Finmeccanica, che poi ha ottenuto come responsabile della 231, e poi come consigliere indipendente, salvo poi assumere altri compiti, anche in relazione alle vicende di Orsi e dell'indagine de quo» insieme a Grechi.

SPUNTA ACHILLE SERRA

L'ex prefetto di Roma, poi eletto in Senato con il Pd e trasmigrato all'Udc, viene tirato in ballo dalle due toghe. Il 23 maggio scorso l'avvocato Francesco Digennaro, già nell'ufficio legale di Agusta Westland, chiama la Romei: «Stavo con il dottor Serra fino a 10 minuti fa, l'ho chiamata per stabilire un incontro adesso, poi la richiamerà Serra perché sta parlando anche con Grechi, perché passata l'assemblea... ci tuffiamo su quell'argomento».

La Romei Pasetti evidentemente sa a quale argomento l'avvocato si riferisce: «Ecco, esattamente! E quindi lui sta già parlando con il presidente Grechi?». Digennaro conferma: «Credo che nel pomeriggio chiamerà ambedue». L'ex toga sembra soddisfatta: «Benissimo, benissimo, allora... aspetto la sua telefonata».

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