Cronache

Mezza Italia fa acqua: ogni goccia un disastro

Il maltempo si abbatte sulle fragilità del territorio. Il centro-nord è a pezzi

Mezza Italia fa acqua: ogni goccia un disastro

Roma - Schiavi della pioggia, prigionieri in casa, ostaggio dei trasporti. L'Italia non sa reagire ad acquazzoni e nevicate e il livello dei disagi cresce proporzionalmente ai millimetri di pioggia che toccano il suolo. Ieri l'ondata di maltempo, che si è abbattuta sul centro-nord, ha dimostrato ancora una volta la fragilità delle nostre regioni, incapaci di fronteggiare nubifragi importanti.
A pagare il prezzo più alto Lazio e Toscana. A Roma e provincia in 24 ore sono caduti 120 millimetri di acqua. Giovedì notte la pioggia è scesa senza sosta nella capitale e al risveglio i romani hanno trovato strade sbarrate per allagamenti all'Aurelia, Cassia, Monte Mario, Infernetto e Flaminio, circolazione in tilt, stazioni metro chiuse e trasporti in semi-paralisi. Bloccate anche le vie d'accesso in città, tanto che Autostrade per l'Italia ha «sconsigliato» il traffico in entrata e, quando possibile, la circolazione urbana. Un treno è deragliato per uno smottamento del terreno intriso di pioggia tra Vetralla e San Martino, Viterbo, senza però feriti mentre era quasi impossibile raggiungere l'aeroporto perché anche il Leonardo Express funzionava a singhiozzo. E l'aereo più grande del mondo, l'Airbus A380/800 Emirates diretto da Dubai a Roma, è stato dirottato a Malpensa.
All'Aurelio una frana che si è staccata da una collina ha travolto alcune baracche, mentre una puerpera è tratta in salvata dalla sua abitazione allagata e portata in gommone all'ospedale San Filippo Neri per partorire. Scuole chiuse alla Giustiniana, ad Alatri (Frosinone) il sindaco ha chiesto lo stato di calamità perché strade e infrastrutture sono rimaste danneggiate. Come se non bastasse l'Aniene ha rotto gli argini in più punti e alcune auto sono rimaste bloccate nei sottopassaggi, mentre la gente spaventata dalla piena saliva sui tetti delle case.
Anche alcuni fiumi minori sono esondati, con danni alle colture, ma a far paura era l'Arno nel Pisano. In tutta la Toscana la giornata è stata critica. A Volterra è caduto un tratto di mura medioevali di circa 30 metri e sono state evacuate undici famiglie. A Pisa le scuole sono rimaste chiuse in via precauzionale e sono state bloccate le principali strade di accesso alla città. A San Miniato un migliaio di persone sono state evacuate in via preventiva mentre si registrava l'allarme piena a Firenze e Prato, dove sono esondati alcuni torrenti. Tra Livorno e Pisa, poi, la circolazione ferroviaria è stata sostituita dal un servizio autobus. Tra le zone più colpite la Maremma. Il maltempo non ha risparmiato neanche il nord Italia, interessato da abbondanti nevicate e black out, mentre a Venezia l'acqua alta ha raggiunto 125 centimetri. Disagi per fiumi straripati anche in Friuli Venezia Giulia, soprattutto in provincia di Pordenone. Nel Bolognese, invece, è stato necessario allontanare i cittadini da Zola Predosa e Castiglione dei Pepoli causa smottamenti. Difficili anche i collegamenti da e per le isole, mentre a Catanzaro il sindaco ha fatto chiudere le scuole.

L'allarme, però, non cessa: il maltempo durerà ancora quattro giorni e questa volta riguarderà tutta Italia, a partire dal Nord-Est e dal Sud.

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