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"Nessun residuo fiscale". Calderoli smonta la bufala sull'autonomia

Il ministro per gli Affari regionali e le autonomie senza mezzi termini: “Chi scrive si informi prima, altrimenti è malafede”

"Nessun residuo fiscale". Calderoli smonta la bufala sull'autonomia

Non c’era, non c’è e non ci sarà: Roberto Calderoli non ha utilizzato troppi giri di parole per commentare le indiscrezioni circa il “ritorno” del residuo fiscale. La riforma dell’autonomia è tra i dossier principali dell’attività di governo, con il ministro leghista in prima linea per arrivare al traguardo. L’edizione odierna del Messaggero ha parlato addirittura di secessione dei ricchi, con il riaffiorare del “principio leghista che vorrebbe lasciare sul territorio la gran parte delle tasse dei propri cittadini”. Non sono mancate anche le polemiche strumentali dal mondo Pd, dal candidato alla regione Lazio D’Amato fino alla nuova beniamina della sinistra Elly Schlein, che ha parlato di “disegno pericoloso per l’unità e la coesione del Paese". Ma la versione del titolare di Affari regionali e autonomie è totalmente diversa.

La precisazione di Calderoli

"Leggo con stupore su un importante quotidiano nazionale che sarebbe rispuntato nella mia bozza sull’autonomia il residuo fiscale: è assolutamente falso perché non c’è mai stata in nessuna delle mie varie bozze di lavoro nessuna ipotesi di residuo fiscale, non c’era, non c’è adesso e non ci sarà. È chiaro?", l'analisi di Calderoli.

L'esponente del Carroccio s'è detto dispiaciuto "che con superficialità e scarsa conoscenza della materia qualcuno confonda la compartecipazione al gettito di un tributo erariale con il residuo fiscale: una cosa che non c’entra nulla con l’altra". E ancora, infine, la stoccata: "Dovrebbe valere una regola, per i cronisti come per i politici: prima si approfondisce e si studia l’argomento e solo dopo averlo studiato e approfondito si parla e se ne scrive, altrimenti se ne parla e se ne scrive in malafede".

"Procedere ad alta velocità"

Calderoli va avanti e tira dritto con l'obiettivo di chiudere la pratica nel minor tempo possibile.

Dopo il vertice con Silvio Berlusconi, il ministro ha parlato della riforma anche nel corso del suo intervento al decennale di Fratelli d'Italia: "La riforma costituzionale ha un ritmo diverso con quattro letture, l'autonomia è una legge ordinaria che presuppone però dopo l'approvazione delle intese quindi arriveranno in porto in maniera coincidente. Quanto alla velocità, io sono sempre stato per l'alta velocità".

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