Politica

La Rai ordina: paga e taci

L'unica risposta alla rabbia della gente è una minaccia di querela al Giornale. Ma noi andiamo avanti

La Rai ordina: paga e taci

Non solo la Rai ha messo in atto un tentativo di estorsione nei confronti dei cittadini possessori di computer teoricamente in grado di vedere programmi televisivi (cioè tutti), ma ora minaccia di querelare chi osa denunciare questo abuso, cioè noi. È questo, in sintesi, il contenuto di una lettera che ci ha inviato tale Fabrizio Casinelli, funzionario Rai, in risposta alla nostra denuncia, pubblicata ieri, sulle migliaia di lettere inviate dalla Rai a privati cittadini, artigiani, commercianti e partite Iva con la richiesta di pagare un canone aggiuntivo di 400 euro per il solo fatto di avere in casa o in ufficio un computer.

Non pensavamo che il direttore generale della Rai, Gubitosi, uomo di valore che viene dal privato, si fosse così velocemente adeguato all'andazzo di uno Stato ormai profondamente arrogante, nemico dei cittadini, e che trovi normale rispondere per via giudiziaria a un giornale che si fa portavoce della rabbia e della disperazione della gente. Per molta della quale, 400 euro sono una cifra importante che non può essere richiesta per lettera con tono minaccioso.
Guardi Gubitosi, lei è ovviamente libero di querelarmi, ma le dico subito che non mi fa paura e si dovrebbe vergognare. Le abbiamo offerto la possibilità di spiegare ciò che appare inspiegabile, ci ha risposto che era occupato. Certo, occupato ad aumentare lo stipendio a Giovanni Floris e i costi di Ballarò.

Ma non può pretendere che a sborsare gli euro necessari siano gli artigiani italiani, solo perché possessori di computer. Lei non è un esattore delle tasse, dovrebbe comportarsi da manager (cioè abbassare i costi e alzare gli introiti pubblicitari) e avere rispetto per i giornali. Ci spieghi come ha compilato gli elenchi dei malcapitati «possessori di computer da canone», visto che tutti gli italiani, me compreso, ne posseggono uno. Ci spieghi chi vi ha autorizzato a mandare il bollettino di pagamento a tizio e non a caio. Ci spieghi perché ora (non è che c'entra la mannaia ai suoi conti decisa da Renzi?). Ci spieghi perché non vuole spiegare e perché se la prende con chi vuole dare voce a milioni di tartassati senza voce. E si ricordi che siamo noi cittadini a pagare con le nostre tasse, oltre che con canoni leciti e illeciti, il suo stipendio e il suo baraccone. A me sembra che in questa storia qualcuno stia facendo il furbo.

E quel qualcuno non siamo noi.

Commenti