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"Nuovi Cpr". Piantedosi tira dritto: il piano prima dell'estate

Il capo del Viminale ribadisce la linea dura del governo contro l'immigrazione irregolare. "Nostra intenzione realizzare nuovi Cpr". A Milano una seconda struttura per le espulsioni

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Nuovi Cpr in arrivo. Anche a Milano, dove il tema dell'insicurezza legata all'immigrazione irregolare è tornato drammaticamente d'attualità. Il governo tira dritto sulla linea della legalità: a margine di un convegno a Montecitorio, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha confermato l'intenzione dell'esecutivo di proseguire con l'apertura di ulteriori centri di permanenza per il rimpatrio. "È intenzione del governo realizzare i nuovi Cpr. A breve, prima dell'estate, usciremo con le prime individuazioni di un piano complessivo su dove realizzarli. Sempre prima dell'estate illustreremo le prime ipotesi", ha dichiarato il capo del Viminale.

Così, l'esponente di governo ha ribadito l'indirizzo - contestatissimo dalla sinistra - che già nei mesi scorsi era stato espresso da Palazzo Chigi. Dati alla mano, anche nelle scorse settimane Piantedosi aveva confermato l'utilità di dei Cpr nel trattenimento di soggetti pericolosi in attesa del rimpatrio. "È l'Unione Europea peraltro che impone la realizzazione dei Cpr al fine di garantire l'effettività dell'esecuzione dei provvedimenti di espulsione", aveva ricordato il ministro, replicando indirettamente alle ostilità delle opposizioni sull'argomento. Ora, la conferma sulla messa in cantiere di nuove strutture in grado di ampliare la capacità ricettiva, per proseguire l'azione di contrasto all'immigrazione irregolare.

A rimarcare la direzione tracciata dal capo del Viminale, anche il sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni. "Con il ministro Piantedosi stiamo ragionando sulla realizzazione di un secondo Cpr a Milano, una struttura di adeguate dimensioni per rimpatriare i tanti migranti irregolari problematici che in particolare gravitano nelle aree delle stazioni. Una struttura che dovrà trattenere soggetti altamente pericolosi come l'immigrato che ha tentato di uccidere un poliziotto, un criminale che era gravato da decreto di espulsione ma non era trattenuto in un Cpr per mancanza di posti disponibili", ha affermato l'esponente leghista, facendo riferimento al drammatico episodio d'attualità consumatosi nelle scorse ore. Poi la stoccata al sindaco di Milano, Beppe Sala.

"Se vuole rafforzare la sicurezza della città, con fatti concreti e non solo a parole, collabori con noi per la realizzazione della struttura al fine di favorire quei rimpatri che lui stesso ora invoca", ha commentato Molteni. E ancora: "Se Sala ci darà una mano a ripristinare la piena agibilità del Cpr di via Corelli, danneggiato dagli stranieri trattenuti, e alla realizzazione in tempi brevi del secondo Cpr a cui stiamo lavorando al Viminale potremo insieme garantire un rafforzamento delle condizioni di sicurezza della città". Al caso del poliziotto gravemente accoltellato da un irregolare ha fatto riferimento anche lo stesso ministro Piantedosi, esprimendo vicinanza all'agenza e sgomberando il campo da strumentalizzazioni.

"Qualcuno ha teso ad attribuire la causa di quanto accaduto ad una presunta poca attenzione e scarsità di risorse messe a disposizione del governo per la sicurezza dei cittadini, ma credo che questo sia negato proprio dal fatto che la vittima è un poliziotto, intervenuto tempestivamente per fare il proprio lavoro e difendere i cittadini.

C'era una presenza delle Forze di Polizia che fanno un lavoro complicatissimo, delicatissimo, che meriterebbero la massima considerazione da parte di tutti noi", ha affermato il capo del Viminale, tributando all'agente ferito "tutta la grata riconoscenza e l'apprezzamento per il lavoro svolto".

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