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Nuovo giallo a Roma Un'altra coppia accusa «Embrioni scambiati»

Nuovo giallo a Roma Un'altra coppia accusa «Embrioni scambiati»

Roma L'ospedale romano Sandro Pertini di nuovo nell'occhio del ciclone. É giallo su un secondo scambio di embrioni che sarebbe avvenuto lo scorso dicembre nel reparto di riproduzione assistita del Pertini. Lo stesso reparto finito nella bufera poche settimane fa per un drammatico, inaccettabile errore: la scoperta di uno scambio di embrioni tra due coppie che si erano sottoposte alle tecniche di fecondazione assistita. Quel primo caso oramai è certo e verificato ed è stato ammesso dalla direzione sanitaria del nosocomio. La donna aspetta due gemelli che inrealtà sono figli di un'altra coppia.
Per questosecondo caso invece i dubbi sono molti.Ci sono due genitori disperati che denunciano l'ospedale e chiedono un milione di euro di danni ma dal Pertini replicano che non risulta siano stati effettuati trattamenti di procreazione assistita sulla coppia in questione e annunciano iniziative legali per tutelarsi e parla di «procurato allarme».
La denuncia parte da Giacomo G. e Maria I. una coppia residente a Napoli (47 anni lui, 45 lei) che dopo anni e anni di tentativi si è decisa a tentare la carta della fecondazione assistita.
Nello scorso dicembre la coppia si sottopone alla procedura che va a buon fine, la donna resta incinta. «Ci è stato consigliato di sottoporci poi all'amniocentesi di controllo- racconta il futuro papà- anche per la nostra non più giovane età ». La coppia quindi si reca al San Camillo Forlanini di Roma per eseguire gli accertamenti. Quando arriva la risposta è uno choc: la bambina è sanissima, nessun rischio di malformazione, ma il profilo genetico non è compatibile con quello dei genitori. Insomma in poche parole quella bambina che la donna porta in grembo è stata concepita con un ovulo ed uno spermatozoo appartenenti ad un'altra coppia. Dopo un primo momento di disorientamento (l'uomo racconta di aver addirittura pensato ad un tradimento da parte della moglie) la spiegazione è arrivata con la notizia dello scandalo al Pertini. Se c'è stato uno scambio allora probabilmente ce ne potrebbero anche essere stati due si sono detti i genitori.
La donna ha deciso di portare avanti la gravidanza ma insieme al marito si sono immediatamente rivolti all'ufficio legale dell'associazione Agitalia per chiedere ed ottenere un risarcimento dei danni morali, patrimoniali e biologici: un milione di euro. «Abbiamo consultato diversi ginecologi -aggiunge l'uomo- tutti ci hanno confermato che il profilo cromosomico della bambina non corrisponde ed è quindi certo che non possa essere nostra figlia. Ma la bambina la vogliamo tenere lo stesso».
Ovviamente i genitori avranno pienamente diritto al risarcimento se la loro denuncia sarà confermata. Gli esami genetici eseguiti al San Camillo Forlanini però non sarebbero regolari. Almeno così sostiene proprio il direttore del dipartimento di Medicina molecolare di quell'ospedale, Paola Grammatico.
«I referti con la mia firma sono falsi -denuncia la Grammatico- E' stata usata carta intestata su cui poi è stato effettuato una manomissione su dati di altri referti ma ad un'analisi approfondita il codice utilizzato non corrisponde alla tipologia di codici che noi attribuiamo ai campioni».
Un'accusa piuttosto pesante alla quale la Grammatico aggiunge il particolare che l'incompatibilità del feto «è stata valutata sulla base di una proteina».

Unesame da solo non sufficiente a confermare l'incompatibilità genetica.

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