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Occhetto ricorda Berlusconi: “Con lui rapporto umano mai sgradevole

L’ultimo segretario del Pci sulla celebre sfida televisiva: “Il confronto mi ha segnato”. Poi sulla politica estera: “Aveva istinto, come l’interesse per il Mediterraneo”

Occhetto ricorda Berlusconi: “Con lui rapporto umano mai sgradevole”

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"Esprimo cordoglio alla sua famiglia, il nostro rapporto sul piano umano non è mai stato sgradevole, da parte mia non ho mai fatto attacchi sulle questioni personali o morali, ma il mio giudizio politico rimane molto contrario all'opera svolta, che non ritengo positiva per il paese". Con queste parole all’Adnkronos Achille Occhetto ha ricordato Silvio Berlusconi, scomparso questa mattina all’età di 86 anni. “Una persona che merita rispetto”, ha proseguito, nonostante le notevoli differenze politiche: “Non l’ho mai attaccato su questioni personali. Per questo esprimo il mio cordoglio alla famiglia e sono addolorato della sua scomparsa”.

Autore della cosiddetta “Svolta della Bolognina”, l’ultimo segretario del Partito Comunista Italiano ha ricordato la celebre sfida televisiva del 1994, un confronto che lo ha segnato in maniera profonda:"Quella sfida televisiva me la ricordo bene, io fui molto pacato, a differenza di Berlusconi, che invece lanciò da lì le sue prime stoccate populiste, la prima fu che c'era ancora il pericolo comunista, quando ormai il comunismo era invece già crollato su scala internazionale". Il duello nella trasmissione elettorale “Braccio di ferro”, in onda su Canale 5, fu decisivo per la vita politica di Occhetto, come ammesso dall'ultimo leader comunista:"Io ragionavo secondo la politica vera, quella imparata negli anni precedenti, lui creò una politica che rompeva le regole, e inventava le cose, indipendentemente da ogni logica".

"Con Berlusconi ci fu uno squassamento delle regole della politica che conoscevamo fino a quel momento", ha proseguito Occhetto, sottolineando che a suo avviso Berlusconi ha segnato il passaggio dalla prima repubblica al populismo: "Se la destra non avesse partecipato a quell'orgia iniziale non si sarebbe rafforzata come si è poi rafforzata, lui è stato un mallevadore della destra". Soffermandosi sulle operazioni politiche del Cavaliere, Occhetto ha posto l’accento sul suo istinto per gli esteri: "In politica estera aveva un certo istinto, come l'interesse per il Mediterraneo, con dei momenti positivi, ma come nella politica interna, non c'è una linearità politica che lo contraddistingue, nella Dc l'atlantismo era per esempio stemperato da posizioni autonome, come fecero Fanfani e Moro, che si misero in contrasto con gli Stati uniti, una politica estremamente aperta con i palestinesi ad esempio.

Berlusconi balza sugli eventi, a volte in modo positivo, a volte in modo negativo, senza alcuna continuità di linea politica".

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