Cronache

Occidente senza bambini Ecco gli incentivi più curiosi

Dalla Francia alla Germania, rilanciare la natalità è un obbligo. E in Danimarca si inventano pure le vacanze per concepire figli

Occidente senza bambini Ecco gli incentivi più curiosi

Hai concepito un figlio? Allora meriti un premio. Lo slogan da supermercato di quart'ordine potrebbe presto fare la fortuna della Danimarca, dove il tasso di natalità è fermo al 10 per mille. E allora bisogna intervenire. Per regalare nuovi sudditi alla regina Margherita, un'agenzia di viaggi, la Spies Travel, ha studiato un'iniziativa scoppiettante: «Fallo per la Danimarca». Fare cosa, s'intuisce.
L'agenzia propone alle coppie offerte di viaggio nel periodo di maggior fertilità della donna. Se, nel corso della vacanza, la donna sarà rimasta incinta, allora è tutta una crema: in «omaggio» con il bambino, si potrà accedere ad un superconcorsone, che tra i premi vanta prodotti gratuiti per il bebè per ben tre anni e una vacanza premio per tutta la famiglia. All'agenzia non è sfuggito che il 10% dei bambini danesi viene concepito durante una vacanza, durante le quali il sesso è più frequente per il 46% dei danesi. La statistica, abbinata ad una straordinaria preoccupazione per il crollo verticale delle nascite, viene sbandierata in uno spot, dove la protagonista è una panterona bionda, probabilmente prestata da Playboy, che con il suo ragazzo si sta godendo Parigi (dove fu concepita dai suoi, che trama originale). Il seguito è piuttosto prevedibile e tra immagini alquanto evocative si arriva al succo: partecipa alla competizione e fallo per la Danimarca. Stop, che poi arriva la censura.
Una mossa pubblicitaria originale e stravagante, che però potrebbe dare i suoi frutti. Come in Corea del Sud, dove il governo è sceso in campo in prima persona per assicurare al Paese un futuro roseo e popoloso. Nei panni di un'improbabile piattaforma di incontri, il governo di Seul ha organizzato degli appuntamenti al buio, che così vi conoscete e la piantate di starvene lì impalati. Nella Yoido Plaza della capitale coreana sono arrivati in ventimila, tutti alla speranzosa ricerca dell'anima gemella. Non è un'iniziativa campata per aria: dal ministero del Welfare della Corea del Sud hanno spiegato che si tratta di un progetto ben preciso che dovrà rilanciare il tasso di natalità del Paese, fermo all'8,42 per mille.
Di certo, la questione riguarda da vicino molte realtà. Russia, Germania, Galizia (regione settentrionale della Spagna), la materia degli incentivi e dei sussidi per le famiglie con un figlio è sempre all'ordine del giorno. La Germania, ad esempio, destina un assegno mensile a tutti i bambini residenti, fino al diciottesimo anno d'età. Si parte dai 184 euro mensili per il primo figlio, fino ai 215 euro dal quarto figlio in su. E se un genitore decide di non tornare subito al lavoro per poter stare al fianco del neonato, il governo tedesco garantisce una somma a parziale copertura dello stipendio.
Chi invece svetta nelle classifiche dei più fecondi sono i francesi: con il 12,7 per mille, il tasso di natalità è tra i più alti d'Europa. Non è difficile collegare questo dato con le politiche di concessioni statali. Per i redditi meno alti, sono previsti alcuni bonus: si può arrivare fino a 1000 euro per ogni nascita, mentre, per le madri che riprendono a lavorare, è previsto un assegno variabile in base al reddito (tra i 200 e i 700 euro mensili) per poter coprire le spese per le baby sitter. Inoltre, dal 1921, la carta Sncf (le ferrovie francesi), prevista per le famiglie numerose, dà diritto a sconti sui treni, sulla metropolitana, nei musei, persino in alcuni supermercati e in alcuni parchi di divertimento.

E quando, qualche anno fa, è stato proposto di abolirla, si è scatenato il finimondo, e il dietrofront è stato repentino.

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