Economia

"Ora la priorità è il lavoro: meno tasse e più flessibilità"

Sangalli (Confcommercio): "Tagliare il cuneo fiscale per la competitività"

"Ora la priorità è il lavoro: meno tasse e più flessibilità"

Roma - Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, che valutazione dà della squadra di Renzi?
«Si sono insediati adesso, aspettiamo di vedere i primi passi con fiducia e speranza».

La riduzione del cuneo fiscale è una priorità anche per voi?
«Abbiamo sempre sostenuto la necessità e l'urgenza di intervenire con maggiore incisività sulla riduzione del cuneo. È la condizione indispensabile per favorire la competitività delle imprese e dare una boccata d'ossigeno ai redditi delle famiglie il cui livello attuale è tornato a quello degli anni Ottanta».

Che tipo di modifiche servono alla riforma del Lavoro Fornero?
«Su questo tema, due sono per noi i punti fermi: riduzione del costo del lavoro e favorire la flessibilità per dare ai lavoratori e alle imprese la possibilità di cogliere tutte le opportunità d'impiego che il mercato offre. Serve una pluralità di strumenti. La riforma Fornero ha già dimostrato, purtroppo, come interventi penalizzanti sulla flessibilità abbiano ridotto le opportunità di occupazione».

Nel Job Act si è fatta strada l'idea del contratto unico...
«L'idea che il mercato del lavoro possa essere gestito esclusivamente con un contratto standard ci preoccupa, in particolare se si dovesse tradurre in un ennesimo intervento per penalizzare la flessibilità in entrata, soprattutto per i contratti a termine».

Ci sono cose incompiute lasciate dal precedente esecutivo?
«Se martedì scorso sono scesi in piazza 60mila imprenditori espressione del terziario di mercato, prima volta nella storia repubblicana, è evidente che sono ancora tante le cose da portare a compimento e che il tempo degli annunci, delle promesse e delle “meline” è finito. Non dobbiamo dimenticarci che dietro e dentro le nostre imprese ci sono le ferite di tante chiusure di attività e la tragedia di chi ha addirittura fatto il gesto estremo di togliersi la vita.

Tutto questo non è più accettabile».

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