Rubrica Cucù

Un Paese bloccato visto dal finestrino

Un tassista romano ha scoperto la legge segreta che impedisce al no­stro Paese di uscire dalla crisi, di fare le riforme, le grandi opere e accettare i sa­crifici...

Un tassista romano ha scoperto la legge segreta che impedisce al no­stro Paese di uscire dalla crisi, di fare le riforme, le grandi opere e accettare i sa­crifici. Si chiama Sindrome del Finestri­no.

Aho, seguitemi.

C’è un vagone affollato e accaldato, senza aria condizionata, tutti boccheg­giano e reclamano di aprire il finestrino.
L’unico che si oppone è chi sta seduto davanti al finestrino che prenderebbe in faccia il vento. Traduco: un interesse minoritario ma fortemente colpito si op­pone a un interesse generale ma più dif­fuso.

I rimedi quali sarebbero? Sedersi a tur­no nel posto sgradito, cercare un volon­tario, allettarlo con coccole e sciarpette, obbligare chi sta seduto a prendersi il vento in faccia, lasciare vacante il posto, lasciar decidere al controllore. Invece niente, mal comune mezzo strazio.

Questa è la ragione dei no-tav, no-di­scarica, no-centrali, e via negando. Ed è la ragione per cui saltano riforme, libera­lizzazioni, opere pubbliche ecc. Un be­neficio generale viene bloccato da un danno specifico, locale, parziale.

Trovo l'analisi perfetta. La prova-fine­stra è decisiva anche per capire le idee di ciascuno. Il realista apre la finestra per cambiare l’aria alla stanza, l’utopista apre la finestra per cambiare l’aria al mondo. I moderati, per entrambi gli sco­pi, preferiscono socchiudere la finestra; i conservatori lasciano la finestra chiu­sa per timore d’ambedue i mutamenti;i radicali, invece, smontano la finestra e gli anarco-insurrezionalisti rompono il vetro.


La verità si affaccia alla finestra.

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