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Il Papa: in Vaticano c'è una lobby gay

In un'udienza privata con alcuni religiosi latino-americani il Santo Padre avrebbe ammesso l'esistenza di una lobby gay

Il Papa: in Vaticano c'è una lobby gay

Durante un’udienza con alcuni religiosi dell’America Latina Papa Francesco ha ammesso che nella Curia romana esiste una "corrente di corruzione" ed anche che in Vaticano c’è una "lobby gay", aggiungendo che "bisogna vedere cosa possiamo fare al riguardo". L'incontro si è tenuto giovedì scorso. Il pontefice ha ricevuto in Vaticano i delegati della Confederazione di Religiosi Latinoamericana e dei Caraibi (Clar). Sul sito web cileno Reflexion y Liberacion è stato pubblicato un resoconto dell’incontro, con varie frasi significative che avrebbe pronunciato il Papa.

Interrogato sulla sua volontà di riforma, Francesco ha risposto: "Eh sì, è difficile. Nella curia c’è gente santa, santa davvero. Ma esiste anche una corrente di corruzione, anche questa esiste, è vero. Si parla di una lobby gay ed è vero, è lì... Ora bisogna vedere cosa possiamo fare al riguardo". Il Santo Padre avrebbe poi aggiunto: "Non posso essere io a fare la riforma, queste sono questioni di gestione e io sono molto disorganizzato, non sono mai stato bravo per questo", ribadendo che ha fiducia nella commissione cardinalizia che ha creato con questo incarico.

Secondo i vertici della Clar il pontefice avrebbe incoraggiato i religiosi ad "avanzare verso nuovi orizzonti", senza paura "di correre rischi andando verso i poveri e i nuovi soggetti emergenti nel continente". Anche se "vi arriva una lettera della Congregazione per la dottrina, affermando che aveva detto questa o quella cosa... Non preoccupatevi. Spiegate quello che dovete spiegare, però andate avanti... Aprite le porte, facendo qualcosa là dove la vita chiama. Preferisco una Chiesa che si sbaglia per fare qualcosa che una che si ammala per rimanere rinchiusa...".

Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, interpellato sulla vicenda, ha detto di non avere "alcuna dichiarazione da fare sui contenuti della conversazione" dato che si trattava di "un incontro di carattere privato". Non c'è alcuna conferma, dunque.

Ma nemmeno una smentita.

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