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La par condicio secondo Lucia Annunziata: 14 puntate alla sinistra

Brunetta attacca sugli ospiti alla trasmissione della Annunziata: "Illegalità intollerabile". La giornalista: "Pronta a spiegare in Vigilanza Rai"

La par condicio secondo Lucia Annunziata: 14 puntate alla sinistra

Roma - Pd batte Pdl 14-2. Non è l'esito delle ultime Amministrative (quelle per il centrodestra sono andate perfino peggio) ma il punteggio delle «ospitate» nella trasmissione In Mezz'ora di Lucia Annunziata negli ultimi otto mesi. Non certo la contabilità più importante, ma un segno evidente di come Rai3 intenda la par condicio nelle sue trasmissioni giornalistiche. Un'«incredibile anomalia che, viste le norme in vigore per disciplinare la materia, si configura come una vera e propria illegalità intollerabile» secondo le parole di Renato Brunetta, che sulla questione ha presentato un'interrogazione parlamentare al presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico del M5S.
Brunetta ha manifestato ancora una volta la sua vocazione a fare il grande contabile del Pdl. Ha preso in esame tutte e 29 le puntate della trasmissione domenicale della giornalista campana («dal 7 ottobre 2012 al 9 giugno 2013») scoprendo una clamorosa «impar condicio»: ben 14 sono state infatti le puntate dedicate a un ospite Dem o nei dintorni, da Bersani a Bindi, da Renzi, che ha anche bissato, a Franceschini, da Barca a Epifani. Per il Pdl due sole presenze di Angelino Alfano, una delle quali sporcata dalla maleducazione della Annunziata, che sbottò in faccia al segretario del Pdl: «Siete impresentabili!», salvo scusarsi poi poco convinta.

Meglio del Pdl è andata ai montiani (3 presenze) e perfino ai poco espugnabili grillini (3 presenze), mentre le altre sette puntate sono andate a personalità sparse, tra i quali Occupy Pd. «Non si tratta semplicemente di condotte deontologicamente censurabili - nota Brunetta - ma di uno sfacciato ribaltamento di quel pluralismo che, fatto salvo il diritto ovvio al punto di vista del giornalista, deve in particolare caratterizzare, secondo le leggi e le decisioni vincolanti della commissione di Vigilanza e dell'Autorità garante delle comunicazioni, il sistema radiotelevisivo e in particolare la Rai, anche in tempi non sottoposti alle stringenti regole dei periodi elettorali».

E la Annunziata? Fa sapere che nella lista «mancano ospiti di centrodestra perché molti, incluso Brunetta almeno una volta, hanno detto di no. Ci hanno detto di no anche altri esponenti del Pdl come Verdini e Schifani. Dopo il caso “impresentabili” c'è stata qualche tensione ma questa tendenza esisteva anche prima. In ogni caso scriverò una lettera al presidente della Vigilanza Fico: se vogliono ascoltarmi in merito alla vicenda, sono pronta». Parole che non convincono Brunetta: «La risposta della signora Annunziata, già presidente della Rai e attualmente a contratto con la stessa tv di Stato, è davvero inaccettabile. Può rigirarla come vuole, ma, come risulta dalla mia interrogazione, le presenze parlano chiaro. In casa Annunziata Pd e sinistra battono Pdl 14-2, lasciando perdere gli altri partiti.

Peccato che casa Annunziata sia Rai, cioè servizio pubblico, pagato dal canone di tutti, e non privata dimora di una giornalista e dei suoi sodali politici».

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