Politica

Il partito dei cattolici perde pezzi: così tramonta il progetto di Todi

È durato meno di un anno il laboratorio politico sponsorizzato dalla Cei. Bagnasco aprì la kermesse ma quest'anno la diserta. Si riparte da Pdl e Udc

RomaUna scossa alla politica, il timbro di una certezza e di uno storico ancoraggio nella confusione della politica e nel montare dell'antipolitica, una nuova mobilitazione del mondo postdemocristiano disperso nei mille rivoli della diaspora post-Tangentopoli.
Era partito con queste aspirazioni il progetto «Todi 1», il convegno-laboratorio che si svolse lo scorso anno – su ispirazione del cardinal Angelo Bagnasco e di monsignor Mariano Crociata – e che riunì soggetti e associazioni storicamente poco conciliabili come Acli, Cisl, Coldiretti, Compagnia delle Opere, Confartigianato, Confcooperative e Mcl. Sono passati nove mesi e quel progetto che, secondo alcuni dei promotori, avrebbe dovuto servire da trampolino per una nuova formazione politica non si è materializzato. Il cantiere è ancora aperto e proprio domani convocherà i segretari di partito per un confronto sulla legge elettorale. L'approdo verso una vera e propria operazione neo-cattolica appare, però, lontano. E come ha ammesso lo stesso Riccardi di recente «ci avviciniamo ormai alla fase pre-elettorale, non vedo progetti chiari, bisognava muoversi prima».
L'ultima convocazione è stata disertata da molti dei protagonisti. Ora il nuovo rendez-vous è fissato per il 21 e 22 ottobre ma non ci sarà Bagnasco che l'anno scorso aprì la manifestazione. La Conferenza episcopale italiana pare, infatti, abbia deciso di fare un passo indietro e di evitare di esporsi a interpretazioni «estensive» del proprio ruolo. Questo non vuol dire che il progetto sia del tutto sfumato. Di certo in caso di elezioni anticipate non avrebbe nessuna possibilità di concretizzarsi. Se invece la legislatura arrivasse alla scadenza naturale la nuova balena bianca potrebbe provare a reclutare ministri come Corrado Passera, Lorenzo Ornaghi, Mario Catania, Anna Maria Cancellieri. E avrebbe il vantaggio di poter offrire, pescando nell'associazionismo cristiano, quota parte di una nuova classe dirigente già sperimentata nel lavoro sociale e civile in diverse realtà del Paese. Al momento il più esposto verso il «progetto partito» resta Carlo Costalli, presidente dell'Mcl. Favorevole anche Giorgio Guerrini, presidente di Confartigianato: «I cattolici» spiegava di recente «hanno sempre dato un contributo determinante nei momenti più difficili e quello che viviamo, anche se c'è ancora chi non lo capisce, è uno di questi. C'è un popolo che vuole impegnarsi ed essere rappresentato». Così come molto attivo resta Roberto Mazzotta, banchiere cattolico, attualmente presidente dell'Istituto Sturzo.
In quella complessa holding dagli accenti variabili che è il progetto Todi, però, crescono le perplessità. Per molti l'iniziativa avrebbe avuto un senso se fosse stata in grado di «mettere nell'angolo» Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini, offrendo loro forza e milizia in cambio di una nuova alleanza dei moderati. Pdl e Udc, infatti, sono da sempre gli interlocutori naturali dalle gerarchie vaticane e un'operazione ostile e divisiva non avrebbe molto senso. Di certo ora che l'Udc ha sostanzialmente stretto l'accordo con il Pd tutto appare più difficile. Certo il corteggiamento casiniano verso i «tudertini» è incessante così come l'offerta di una sponda elettorale con l'accoglienza nelle proprie liste. Ma anche il Pdl tesse la propria trama e prova a proporsi attraverso le varie ambasciate dello stesso Alfano, di Maurizio Gasparri, Gaetano Quagliariello, Maurizio Sacconi, Maurizio Lupi, Eugenia Roccella e Carlo Giovanardi, solo per citarne alcuni. In via dell'Umiltà non si è certo rinunciato all'idea di proporsi come interlocutori privilegiati per le forze riunificate dell'associazionismo. C'è anche chi, come Antonio Mazzocchi, anima dei Cristiano Riformisti del Pdl, intende sottoporre a Silvio Berlusconi una legge quadro sulla famiglia come bandiera simbolica del riavvicinamento. I corteggiamenti incrociati, insomma, sono ormai partiti.

E i cattolici restano alla finestra alla ricerca della sposa più affidabile.

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