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Passera pronto al grande passo: una candidatura coi democraticiil retroscena »

RomaIl nuovo Papa straniero si chiama Corrado Passera. La caccia del Pd all'uomo del miracolo si ferma ora sul numero due del governo Monti. Magari non premier, ma futuro ministro bis. E l'interessato non smentisce.
L'ha buttata lì dal palco di Reggio Emilia l'ex presidente del Senato Franco Marini: «Io vedrei bene Passera nel centrosinistra dopo il 2013, poi decide lui». Per una volta non si è parlato di Matteo Renzi, il sindaco di Firenze che sta dilaniando il partito. Ma la notizia c'è tutta. Il ministro dello Sviluppo Economico era ospite l'altra sera alla Festa emiliana, in duetto proprio con Marini. Pur prudente non ha contraddetto l'interlocutore: «Non me la sento di smentire del tutto Marini. Quando la decisione di entrare in politica verrà presa, se verrà presa, lo dirò chiaramente». Comunque Passera ci sta pensando eccome. Marini è lanciatissimo: «Sì, credo che Passera starà al nostro fianco e sarebbe una scelta importante, un passo opportuno».
Non è una sua idea balzana. Evidentemente se ne parla da tempo nel Pd. Quantomeno ne parlano in tanti. E infatti passano pochi minuti e arriva un'altra conferma, da voce autorevolissima e non avvezza alle cantonate. Interrogato sull'argomento, Massimo D'Alema risponde così: «Se personalità come Passera si impegnano in politica è un fatto positivo. Noi abbiamo avuto al nostro fianco ministri come Carlo Azeglio Ciampi e Tomaso Padoa-Schioppa, i quali hanno portato un contributo importante». Un altro che batte sul chiodo è il cattolico Beppe Fioroni: «Per esempio, per me uno come Passera è uno che può star benissimo nel centrosinistra». E il Pd dovrebbe «far sentire a casa loro tanti personaggi del mondo cattolico, anche del governo».
Dalla Cgil non arrivano ovazioni di giubilo. La segretaria Susanna Camusso sembra anzi molto infastidita: «Sono poco appassionata al toto su dove andranno i ministri del governo Monti».
C'è ora da vedere la reazione della base del partito. Anche perché fino a un mese fa, tra i dirigenti, c'era chi attaccava l'ex banchiere con convinzione. A proposito della vicenda dell'acciaieria Ilva di Taranto, il responsabile economico, Stefano Fassina, a inizio agosto ad esempio dichiarava: «Dobbiamo registrare, anche sull'Ilva, l'assenza del ministro dello Sviluppo economico. Si impegni in prima persona o deleghi a chi sa assumersi le necessarie responsabilità». Ieri i Verdi sono andati all'attacco del superministro per le sue dichiarazioni sempre sull'Ilva. C'è un po' di confusione. Due senatori del Pd, Francesco Ferrante, responsabile Energia del partito, e Roberto Della Seta, capogruppo in commissione Ambiente, hanno criticato duramente Passera per il suo lavoro da ministro sempre ieri, a meno di ventiquattr'ore dall'investitura: «Sull'efficienza energetica, male, malissimo il ministro dello Sviluppo economico Passera, che ha depotenziato gli incentivi, cosa che probabilmente imprimerà una frenata al settore e al suo vasto indotto. Una formale proposta di strategia energetica nazionale da parte del ministero dello Sviluppo economico è quanto mai urgente».
Sul forum di Politicainrete.it arrivano le prime stroncature: «D'Alema candiderebbe anche il demonio se potesse. Comunque facciano pure, di sicuro il mio voto non lo avranno», scrive Walter A. «Anche i bambini in carrozzina hanno quindi capito che la sua parentesi nel governo tecnico non è certamente solo una parentesi», chiosa Salvo Gerli. «E come la mettiamo con Vendola? - chiede Iome - Passera e Niki sono incompatibili».

«Le ambiguità del Pd (prima con Casini, poi con Vendola, no no no aspetta prendiamo tutti e due! - aggiunge Brog - manderanno in confusione molti elettori».

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