Politica

L'anno che segnerà il nostro futuro

Arriviamo da un anno difficile durante il quale in tanti hanno lavorato per costruire una alternativa illiberale al prossimo governo. Nel 2013 saremo chiamati a ipotecare un pezzo del nostro futuro

L'anno che segnerà il nostro futuro

Delle tante parole spese ieri per ricordare Rita Levi Montalcini, morta a 103 anni, me ne sono rimaste in testa sette sue: «L'essenza della natura umana è la libertà». Dovremo ricordarcelo più spesso soprattutto in tempi, come questi, di delusione e sconforto. Arriviamo da un anno difficile durante il quale in tanti hanno lavorato, su fronti diversi ma con obiettivi convergenti, per costruire una alternativa illiberale e classista al futuro governo del Paese. Ci hanno provato Paesi stranieri, Germania in testa, con una ingerenza, per lo più occulta, senza precedenti che ha minato alle radici la nostra sovranità. Ci ha provato il presidente Napolitano che ha insediato un governo tecnico e azzerato il potere reale del Parlamento concedendo l'uso della fiducia come mai prima. Ci sta provando Monti, che tradendo la parola data con solennità, è diventato soggetto politico di parte contro altre parti che lo avevano sostenuto loro malgrado. Ci prova con costanza la magistratura che fa dell'immunità assoluta di cui gode uno scudo alla sua faziosità e malafede neppure più negata, come dimostrano le candidature show dei pm Ingroia e Grasso. Ci stanno provando illustri cardinali che schierandosi a sostegno di una parte politica, quella montiana, non a difesa di princìpi (radicati anche in altre forze) ma di poco chiari interessi personali commettono il peccato mortale di nominare il nome di Dio invano.
E allora dobbiamo avere ben chiaro che nell'anno che si apre domani saremo chiamati subito a scegliere non tra questo o quel partito come se si trattasse di una questione estetica o umorale ma a ipotecare un bel pezzo del nostro futuro in senso liberale o anti liberale. Se la stagione nata con Forza Italia e proseguita in modo pasticciato e a tratti inadeguato fino a un anno fa dovesse essere archiviata, ci ritroveremmo, chiunque vinca le elezioni, a fare i conti con uno Stato non solo incapace come al solito, ma centralista, invasivo, ingordo dei nostri beni, censore delle nostre idee. Uno stato etico e di polizia, cioè l'esatto contrario dell'essenza della nostra natura di uomini liberi e sovrani, come disse la Montalcini.
Noi ci impegniamo a sostenere questa battaglia, così come abbiamo sempre fatto. E a questo proposito siamo orgogliosi che sia andata in porto con la vostra straordinaria partecipazione la sottoscrizione di libertà a difesa dei poliziotti che rischiano la vita e lo stipendio per difendere da teppisti e violenti noi e le nostre città durante le manifestazioni di piazza. Il fondo ha raggiunto la ragguardevole cifra di 580mila euro.

Grazie a tutti, nei prossimi giorni comunicheremo chi, e come, si occuperà della gestione.

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