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Perché denuncio Napolitano per tradimento

Presentato un esposto in Procura per il silenzio del Colle sul golpe finanziario che fece fuori Berlusconi

Perché denuncio Napolitano per tradimento

L'Italia è l'unico Paese occidentale formalmente democratico e l'unico Stato formalmente di diritto in cui di fronte a prove inconfutabili sul perpetramento di un colpo di stato finanziario che il 12 novembre 2011 costrinse il capo del governo Silvio Berlusconi a rassegnare le dimissioni, la magistratura non ha nemmeno aperto un fascicolo, il presidente della Repubblica se ne lava le mani con un comunicato in cui dice che non ne sapeva nulla, la classe politica nega l'evidenza reiterando le tesi sull'impennata dello spread e sullo sfaldamento della maggioranza, che in realtà furono gli strumenti del complotto, i maggiori organi di comunicazione fanno quadrato a difesa della versione ufficiale, mentre gran parte degli italiani non sa nulla di ciò che è successo.

Come è possibile che, nonostante sia stata violentata la nostra democrazia, violato lo stato di diritto e sottomessa l'Italia a una dittatura finanziaria ed eurocratica, non ci sia stata una ribellione popolare, Napolitano non abbia usato toni forti a difesa della sovranità e indipendenza della Repubblica, il Parlamento non si sia mobilitato contro l'indebita ingerenza straniera, la stampa e le televisioni non si siano scatenate per far emergere tutti i tasselli del colpo di stato e, soprattutto, la magistratura non è intervenuta d'ufficio in presenza di un reato manifesto?

L'avvocato Marco Mori dell'associazione «Salviamo gli italiani», in un esposto contro il colpo di stato finanziario ai danni di Berlusconi che sarà depositato in settimana alla Procura della Repubblica, ipotizza i reati di «attentato contro l'integrità e l'indipendenza dello Stato» (art. 241 c.p.), «associazioni sovversive» (art. 270 c.p.), «usurpazione di potere politico» (art. 287 c.p.), «attentato contro i diritti politici dei cittadini» (art. 294 c.p.). L'esposto è a carico dei membri del governo, di Giorgio Napolitano, Angela Merkel, nonché dei governatori della Banca Centrale Europea e Banca d'Italia, Jean Claude Trichet e Mario Draghi.
Ancor prima delle dimissioni di Berlusconi e tre anni prima delle ammissioni di Hans-Werner Sinn, Lorenzo Bini Smaghi, Luis Zapatero e Tim Geithner, e delle rivelazioni di Alan Friedman, Edward Luttwak e Ambrose Evans-Pritchard, denunciai sul Giornale che «in Italia si sta consumando un colpo di stato finanziario che imporrà alla guida del governo l'economista Mario Monti voluto da Bce, Fmi e Commissione Ue». Insieme all'esposto contro il colpo di stato finanziario contro Berlusconi, l'associazione Salviamo gli italiani depositerà in settimana altri sei esposti-denunce:

1) Contro l'euro e l'Ue e nei confronti degli esponenti del governo che dal 1992 hanno ceduto la sovranità nazionale e di Napolitano per «alto tradimento». 2) Contro lo Stato per istigazione al suicidio in riferimento al livello insostenibile di pressione fiscale. 3) A difesa dell'inviolabilità del bene della casa. 4) Contro l'usura legalizzata delle banche. 5) Contro il governo Monti per aver rimandato in India i nostri marò nonostante lì rischino la pena di morte. 6) A difesa degli operatori balneari minacciati dalla direttiva Bolkestein.

Il colpo di stato finanziario contro Berlusconi ha di fatto posto fine alla nostra democrazia parlamentare. Da quando fu imposto Monti anche i suoi due successori, Letta e Renzi, sono stati designati aggirando il Parlamento che, considerando che all'80% si riduce a recepire le direttive e i regolamenti europei, è stato pressoché svuotato della sua funzione istituzionale. Eppure gli italiani sembrano non accorgersene. C'è una sentenza che ha bocciato la legge elettorale come incostituzionale, ma il Parlamento, il governo e Napolitano, designati dalla legge incostituzionale, fanno finta di niente. E agli italiani sembra tutto normale. Ci sono 4 milioni e 500mila italiani che non hanno i soldi per comperare il pane, ogni giorno muoiono circa mille partite Iva, tutti dicono che non ce la fanno più, eppure non succede nulla.

Quando usciremo dal sonno della ragione e riscatteremo il nostro inalienabile diritto alla vita, dignità e libertà?
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