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È più pericoloso il giudice militante del deputato di Fdi

Un fatto di cronaca elevato a questione politica e un fatto politico derubricato a bagatella di cronaca

È più pericoloso il giudice militante del deputato di Fdi

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Un fatto di cronaca elevato a questione politica e un fatto politico derubricato a bagatella di cronaca. A sinistra informazione e politica funzionano così, cioè al contrario di quanto imporrebbe la logica. Mi spiego. Tutti a stracciarsi le vesti per il colpo partito accidentalmente la notte di Capodanno dalla pistola del deputato di Fratelli d'Italia Emanuele Pozzolo e non una parola per le frasi del magistrato contabile Marcello Degni, consigliere della Corti dei Conti, che in un post si è lamentato che in Parlamento la sinistra non è stata capace di bloccare la manovra economica, cosa che avrebbe mandato l'Italia in esercizio provvisorio e «fatto sbavare di rabbia», sono le sue parole, la maggioranza di centrodestra. Mi sembra chiaro che Emanuele Pozzolo è uno pericoloso per se stesso e al massimo per gli astanti mentre Marcello Degni, magistrato dal cognome quantomai inappropriato, è un pericolo vero per la democrazia che vorrebbe piegare alla sua ideologia sinistrorsa.

La Corte dei Conti infatti non è una associazione marginale, è un organo di rilievo costituzionale con mansione di controllo e giudizio sui conti pubblici e come tale dovrebbe essere super partes. Oggi scopriamo che così non è, che al suo interno c'è chi rema e trama contro il governo (al punto da augurarsi la bancarotta per il Paese), chi tifa per l'opposizione con toni e metodi da ultrà della curva sud.

Ma questo non sembra preoccupare né indignare la sinistra che ovviamente si è ben guardata di chiedere la rimozione immediata dell'arbitro infedele al principio di lealtà tutta presa come è a chiedere la rimozione del deputato pistolero inondando di interrogazioni i vertici delle istituzioni. Ovvio che a noi non piace un pistolero ma ancora meno piace un giudice di parte ben sapendo che non siamo di fronte a un caso isolato. No, Marcello Degni non è una pecora nera in un gregge di agnellini e ben rappresenta una parte purtroppo non marginale del sistema giudiziario italiano in tutte le sue diramazioni.

Su di lui, si è appreso ieri sera, il Consiglio della magistratura contabile ha aperto un procedimento disciplinare.

Non mi meraviglierei se a ore arrivasse la difesa d'ufficio dei deputati e senatori Pd.

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