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Emorragia infinita nel Pd: pure Carlo Cottarelli molla Schlein

Il senatore ha annunciato che nei prossimi giorni rimetterà il suo mandato per tornare a fare il divulgatore scientifico

"Posizioni diverse da Schlein". Pd perde pezzi, Cottarelli si dimette da senatore

L'arrivo di Elly Schlein al Partito democratico inizia a mostrare le sue conseguenze, non del tutto positive, anzi. Il nuovo segretario ha spostato l'asse del partito tutto a sinistra e i democratici non si trovano più a loro agio nel nuovo corso. Nel partito che fu Enrico Letta è in corso una vera e propria emorragia di iscritti e di nomi di peso, l'ultimo in ordine di tempo è quello di Carlo Cottarelli. Il senatore ha annunciato pubblicamente la sua uscita dal partito, e la conseguente dimissione dal parlamento, prima in una lettera aperta inviata al quotidiano La Repubblica e poi durante l'ultima puntata di Che tempo che fa, il programma della domenica sera di Rai3.

"Ne ho parlato martedì scorso con la segretaria Elly Schlein, ho informato martedì anche il capogruppo Boccia, ne ho parlato con il presidente del Senato", ha spiegato il divulgatore, annunciando che andrà dirigere, a titolo gratuito, un programma dell'università Cattolica per l’educazione delle scienze sociali ed economiche rivolto agli studenti delle scuole superiori. "C'erano alcune cosa da chiarire, si sono chiarite venerdì Ho passato ieri e oggi con una quarantina di persone per informarle di tutto. Mi scuso con alcuni senatori del Pd che non sono riuscito a contattare, ma prima di entrare qui ho mandato un WhatsApp a tutti", ha aggiunto.

Per rispetto verso colui che gli ha aperto le porte del partito, Cottarelli ha informato anche Enrico Letta: "Mi aveva consigliato di vedere qualcosa all'estero. Questa cosa è arrivata al momento giusto, è un programma a cui credo molto e può essere utile al Paese". Il senatore, quasi ex, ha evidenziato come "l'elezione di Elly Schlein abbia spostato il Pd più lontano dalle idee liberaldemocratiche in cui credo. Ho grande stima di Elly Schlein e non credo sbagli a spostare il Pd verso sinistra". Per questo motivo, ha ammesso: "Mi trovo ora a disagio su diversi temi".

A livello più specifico, "di recente ci sono stati diversi casi in cui non ho condiviso le posizioni prese dal Pd, per esempio su aspetti del Jobs Act, sull'aumento delle accise sui carburanti, sul freno al Superbonus e sul compenso aggiuntivo per insegnanti che vivono in aree dove il costo della vita è alto, come suggerito da Valditara". E ha aggiunto di avere "posizioni diverse da Elly Schlein anche sui termovalorizzatori, sull'utero in affitto e in parte anche sul nucleare". Cottarelli aggiunge: "Qualcuno dice che, date queste differenze, dovrei cambiare gruppo parlamentare. Non sarebbe giusto, anche perché sono stato eletto col proporzionale e quindi senza una scelta diretta sul mio nome da parte degli elettori. Il primo dei non eletti mi sostituirà senza perdite di seggi per il Pd.

Mi sembra la scelta più corretta".

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