Economia

Il Prof tira dritto: giù le detrazioni subito

Confermata la prima versione della legge di Stabilità: i tagli agli sgravi riguardano i redditi del 2012. Niente slittamento

Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico e Vittorio Grilli, ministro dell'Economia
Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico e Vittorio Grilli, ministro dell'Economia

Roma - Non ci sarà il rinvio dei tagli alle detrazioni fiscali, gli sconti piccoli o grandi sulla dichiarazione dei redditi su cui ognuno di noi può contare. O meglio poteva. Perché ieri il governo ha smentito lo slittamento al 2013 della misura che vale 1,156 miliardi e che diventa così di fatto retroattiva, applicandosi già ai redditi del 2012. Sul punto più controverso della legge di Stabilità, la «manovra» mascherata del governo Monti, il governo non smentisce se stesso, ignorando le proteste di tutte le parti politiche (anche quelle che appoggiano Monti) e deludendo quanti avevano sperato nelle promesse giunte da più parti di correzione. I tecnici governativi spiegano che il rinvio della norma avrebbe sbianchettato la lieve riduzione dell'Irpef: un drammatico aut aut che suona quasi come beffa per i contribuenti.
La limatura della legge di Stabilità è andata avanti per tutta la serata di ieri, ha fatto un'altra vittima illustre: è stata infatti stralciata la norma che prevedeva il dimezzamento della retribuzione dei dipendenti pubblici per i tre giorni di permesso mensili previsti dalla legge 104 per assistere un figlio o una moglie disabile, escludendo completamente questa agevolazione anche per l'assistenza dei genitori. In questo caso avrebbe avuto il suo peso il monito del Quirinale, che ha tacciato di incostituzionalità il provvedimento perché avrebbe creato uno squilibrio tra i diritti dei dipendenti pubblici e quelli del privato. Sparisce così una misura dal «fatturato» tutto sommato secondario (49,8 milioni) ma dall'alto valore simbolico. Dovrebbe essere sbianchettata anche la tassabilità Irpef delle pensioni di invalidità e di guerra, che il governo Monti prospetta per i redditi superiori a 15mila euro e che dovrebbe consentire di recuperare 240 milioni all'anno. Polemiche anche sull'aumento dell'Iva dal 4 al 11 per cento per le cooperative sociali che svolgono funzioni sociosanitarie ed educative e che dovrebbe portare nelle casse statali 513 milioni di euro. L'alleanza delle cooperative sociale parla di «effetto boomerang per l'erario dal momento che il 70 per cento dell'aggravio ricadrà su Asl e Comuni», enti già sotto stress per la riduzione dei fondi, che potrebbero quindi ridurre drasticamente i servizi.
Per il resto, la legge di Stabilità, pur non convincendo ministri come Elsa Fornero («Ci sono alcune cose che personalmente non piacciono neanche a me», ha detto ieri la titolare del Welfare) dovrebbe restare quella che l'esecutivo ha licenziato una settimana fa. La relazione tecnica allega alla norma specifica il «fatturato» delle varie misure: l'aumento di un punto percentuale dell'Iva rispetto ai due previsti costituisce un minore introito di 3,280 miliardi. Quanto al calo delle aliquote Irpef per i primi due scaglioni di un punto percentuale, costerà allo Stato 4,151 miliardi di euro per il 2013. Voci che garantiranno maggiori entrate per l'erario sono l'abolizione della clausola di salvaguardia del Tfr e la tassa sulle transazioni finanziarie, nota come Tobin tax, dalla quale però dovrebbero essere esclusi gli investimenti in titoli di Stato per evitare l'effetto «zappa sui piedi». Risparmi anche dallo stop all'acquisto di mobili e arredi per le amministrazioni pubbliche e dal prelievo su banche e assicurazioni. Parrebbe confermata l'agevolazione fiscale per le voci in busta paga legate all'incremento di produttività; dal 2013 l'aliquota entro il tetto di 3mila euro lordi dovrebbe essere fissata al 10 per cento, costando allo Stato 1,5 miliardi nel biennio 2013-14.
Infine via libera alle risorse per le infrastrutture. Il Mose avrà 50 milioni nel 2013, 400 milioni per ciascuno dei tre anni seguenti. Per la Tav 60 milioni nel 2013, 100 nel 2014, poi 530 nel 2015.

Fondi anche per la manutenzione della rete ferroviaria, per le ferrovie del Brennero e per la manutenzione delle strade statali.

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