Politica

Pronta una «spending review 2». E 224 sindaci scrivono al premier

RomaMonti disegna la road map dello sviluppo. Terminate le vacanze, il premier raduna oggi i propri ministri per fare il punto della situazione. Sarà un consiglio dei ministri interlocutorio, ma con un obiettivo chiaro: rilanciare l'economia. Impresa ardua visto che di soldi ce ne sono pochi. I riflettori saranno puntati soprattutto sul ministro dello Sviluppo e infrastrutture, Corrado Passera ma anche molti altri diranno la loro. Anche perché, continua a ripetere Monti, il gioco dev'essere per forza «di squadra».
E ogni giocatore della squadra dovrà ulteriormente tirare la cinghia, visto che uno dei punti cardine delle prossime mosse dell'esecutivo sarà quello di ridurre ulteriormente la spesa. Da questo grande capitolo si pensa di risparmiare altri 3,5 miliardi che dovrebbero salire a 6,5. Un intervento strutturale che ha come scopo quello di impedire l'aumento dell'Iva anche nel secondo semestre del 2013. Sferzato dalle critiche sul fronte fiscale e consapevole che nuove imposte sono controproducenti in tempi di recessione, il premier considera un must non toccare all'insù le aliquote del 10 e del 21 per cento.
Nel dettaglio, Passera dovrebbe illustrare il suo piano fatto di infrastrutture, aiuti alle imprese, agenda digitale e energia. Dovrebbe planare in cdm quanto già anticipato al meeting di Rimini dal vice di Passera, Mario Ciaccia: l'esenzione dall'Iva sulle nuove opere infrastrutturali. In questo modo il governo pensa di favorire gli investimenti privati e di dare uno straordinario impulso all'indotto. Il che vuol dire: nuovi posti di lavoro e far girare l'economia. Un provvedimento che - parole di Ciaccia - «potrebbe valere circa 80 miliardi». La proposta ha già strappato applausi dagli industriali, dai costruttori e dalla Cassa depositi e prestiti. Sempre a favore delle imprese c'è il capitolo che mira a ridurre il peso della burocrazia con il taglio delle autorizzazioni necessarie che oggi sono tantissime e costosissime. Agenda digitale: investire sulla banda larga, sostenere l'e-commerce e incentivi alle start up. Su questi paragrafi pesa, però, il discorso soldi: sono pochi e occorre trovare adeguata copertura. Sul fronte energia, si punta a rilanciare la produzione nazionale di idrocarburi. Il che avrebbe come effetto anche quello di rendere meno salate le bollette degli italiani. Ma il provvedimento potrebbe incontrare lo scoglio di una modifica degli attuali limiti alle trivellazioni.
Sul fronte meramente fiscale, posto che Monti ha già detto che è impossibile ridurre l'Irpef, dovrebbe accelerare la grande riforma delle detrazioni e delle deduzioni. C'è un mese di tempo, inoltre, per mettere nero su bianco la legge di stabilità e in quella occasione i conti devono tornare per forza.
A questo proposito, grande aspettative sono riversate sulla cosiddetta spending review 2, fatta di tagli a tutti gli uffici territoriali periferici della Pubblica amministrazione. Capitolo, questo, che continua a suscitare vibranti proteste degli enti locali.

Infatti è salito a 224 il numero di sindaci della Lombardia che hanno scritto una lettera - iniziativa partita dai Comuni del Bergamasco - al presidente del Consiglio per spiegargli le difficoltà che nascono dalla spending review e dal patto di stabilità.

Commenti