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Propaganda Pd pro Ius Soli nelle scuole, è scontro aperto con la Lega

Il sindaco di Bologna visita le scuole per parlare di Ius Soli, decisa reazione della Lega, che chiede un'interrogazione al ministro dell'Istruzione Valditara: "La propaganda politica la facciano fuori dalle scuole"

Propaganda Pd pro Ius Soli nelle scuole, è scontro aperto con la Lega
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Bufera sul sindaco dem di Bologna Matteo Lepore, presentatosi in alcune scuole per parlare alle classi di Ius Soli. Il fatto ha scatenato una polemica arrivata fino ai palazzi della politica, dove si è verificato un acceso scontro fra Pd e Lega.

Propaganda nelle scuole

In un video riproposto dal Carroccio si vede chiaramente Lepore parlare a una scolaresca per sensibilizzare i ragazzi alla tematica della cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia.

Presentando un programma dal titolo "Bolognesi dal primo giorno", il primo cittadino spiega che è stato deciso di approvare una modifica dello statuto di Bologna. "Un principio bolognese, perché ancora in Italia non c'è", afferma il sindaco Lepore. "In Italia, le cose che noi affermiamo con questa frase, cioè 'Bolognesi dal primo giorno', non vale, perché in Italia non vale il principio dello Ius Soli, ma vale quello dello Ius Sanguinis".

Insomma, per il Partito Democratico la grande battaglia resta ancora questa. Il sindaco annuncia orgoglioso di aver dato inizio a un ciclo di incontri nelle scuole bolognesi per aprire un confronto con gli studenti sui temi di cittadinanza, intercultura e accoglienza.

Non solo. Matteo Lepore afferma che tutti i cittadini devono essere sensibilizzati sul tema, perché l'idea dello Ius Soli deve essere promossa.

Furia della Lega

Non si è fatta attendere la reazione della Lega. Il deputato del Carroccio Rossano Sasso si è mostrato molto critico nei confronti dell'iniziativa del sindaco dem. Dopo aver definito "grave e inaccettabile" quanto accaduto nelle scuole bolognesi, il parlamentare ha annunciato un'interrogazione urgente al ministro dell'Istruzione Valditara.

"Lepore ha avviato un'azione propagandistica nelle scuole medie della città sullo ius soli, strumentalizzando bambini di 11 anni e predisponendo un vero e proprio lavaggio del cervello pro-immigrazione, attraverso un ciclo di lezioni in numerosi istituti", ha attaccato su Facebook il leghista. "Azione grave sotto due profili: il primo, giuridico, con un esponente delle istituzioni che in pieno delirio post-congressuale del pd parla di 'leggi bolognesi' da attuare al posto di quelle nazionali; il secondo, pedagogico e morale, poiché un sindaco non può abusare del proprio ruolo istituzionale per fare propaganda nelle scuole medie", ha aggiunto.

Sasso ha parlato addirittura di sopruso, dicendo che il sindaco Lepore dovrebbe vergognarsi.

Il caso in Parlamento

L'onorevole Rossano Sasso ha denunciato l'accaduto in Aula, ribadendo la gravità dell'episodio. Sasso ha parlato del ciclo di incontri scolastici del sindaco Matteo Lepore, arrivando allo scontro con i colleghi dem.

"Se il Pd ha intenzione di istituire l'ora di propaganda piddina nelle scuole, presenti una proposta di legge", ha attaccato il parlamentare della Lega, chiedendo al ministro Valditara di riferire sul caso. "Se vogliono fare propaganda politica lo facciano fuori dalle scuole", ha aggiunto, mentre in Aula scoppiava la bagarre.

Al rappresentante del Carroccio ha poi risposto Andrea De Maria (Pd), che ha parlato di "attacco indegno". "Se verrà il ministro dell'Istruzione ne saremo lieti e magari potrebbe spiegare - ha controbattuto - perché invece di condannare il pestaggio di quei ragazzi a Firenze da parte di estremisti di destra".

Le reazioni e lo scontro fra i partiti

Sul caso è intervenuto il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini, che ha definito imbarazzante il "comizio" del sindaco Pd.

A fargli eco la senatrice bolognese del Carroccio Lucia Borgonzoni. "Non è certo questo il modo di affrontare temi come questi con i ragazzi. Fare lezioni promuovendo lo Ius soli non è nient'altro se non un malcelato tentativo di politicizzarli. Dobbiamo dare loro tutti gli elementi e lasciare che siano liberi di fare ciascuno le proprie valutazioni. Altrimenti è indottrinamento", ha dichiarato.

"Grave l'iniziativa del sindaco di Bologna Matteo Lepore. Se questo è il Pd modello Schlein siamo molto lontani da una concezione democratica e libera dell'istruzione, molto più simile alle dittature che i dem vorrebbero combattere", ha attaccato la rappresentante Lega Elena Murelli.

Elisabetta Piccolotti dell'Alleanza Verdi Sinistra si è invece espressa in favore del Partito democratico. "Il sindaco di Bologna Lepore ha fatto ciò che sarebbe giusto facesse ogni sindaco: affermare l'eguaglianza di tutti gli studenti e le studentesse di fronte all'istituzione che rappresenta", ha commentato, come riportato dalle agenzie di stampa. "Qualsiasi persona dotata di un minimo di sensibilità umana capisce che Lepore ha fatto bene. Diró di più: credo che potrebbe capirlo persino Salvini se solo si recasse in una classe e parlasse con quei bimbi e quelle bimbe, con quei ragazzi e quelle ragazze, ascoltandone le storie e guardandoli negli occhi. Aspettiamo il giorno in cui si deciderà a farlo".

La replica del sindaco Lepore

Dopo lo scoppiare del caso a livello nazionale, il sindaco di Bologna ha deciso di intervenire, invitando Matteo Salvini nella sua città. "Cambierebbe idea sullo Ius Soli. Loro sono il futuro e si sentono tutti italiani. Non hanno bisogno di odiare, ma di sentirsi parte della nostra comunità.

Con parità di diritti e doveri", è quanto dichiarato ad Ansa dopo le polemiche.

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