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Ma quale Berlusconi! Sanremo è inamovibile

Da giorni la sinistra accusa il Cav di voler spostare il festival. Ma la Rai conferma le date. Fabio Fazio & Co. saranno liberi (di insultare)

Ma quale Berlusconi! Sanremo è inamovibile

"Vuoi vedere che era tutto uno scherzo? Non si vota più? Avremo tanti difetti ma in Italia non ci si annoia mai...". Da giorni Fabio Fazio non perde l'occasione per attaccare Silvio Berlusconi accusandolo apertamente di aver fatto spostare il Festival di Sanremo per non ricevere critiche in piena campagna elettorale. Lo ha fatto dagli studi di Che tempo che fa, duettando con Lorenzo "Jovanotti", e lo ha fatto anche ieri pomeriggio su Twitter. Peccato che oggi la Rai abbia comunicato ufficialmente che il festival della canzone italiana si svolgerà dal 12 al 16 febbraio 2013.

Repubblica già sognava l'editto bulgaro, già aveva affilato le penne per far partire un'altra campagna contro il Cavaliere in difesa della libertà di insultare sui canali della tivù pubblica. "Con la complicità del governo dei tecnici - scriveva questa mattina Francesco Merlo su Repubblica - Berlusconi controlla ancora il consiglio di amministrazione della Rai come una caserma". D'altra parte, il quotidiano diretto da Ezio Mauro dava per certe le indiscrezioni che volevano il Festival di Sanremo posticipato. E, ovviamente, dava per certo che dietro a questa macchinazione ci fosse il Cavaliere in persona. Nei giorni scorsi si era parlato, infatti, dell’ipotesi di uno slittamento delle date per evitare "l'ingorgò con gli obblighi imposti dalla legge sulla par condicio" in vista di un possibile election day il 17 e il 18 febbraio o il 24 e il 25 febbraio. "Il festival è stato alla fine spostato a dopo le elezioni perché le battute di Luciana Littizzetto e la perfida bonomia di Fabio Fazio spaventano Berlusconi - si legge nell'articolo di Merlo - Sanremo gli sembrva come il congresso dei Soviet o il congresso di Parigi, il palcoscenico della sua sconfitta". Proprio stamattina, però, augurando un "in bocca al lupo a tutti", Giancarlo Leone, direttore dell’Intrattenimento di viale Mazzini, ha confermato le date inizialmente previste per il festival, ovvero dal 12 al 16 febbraio.

Nei giorni scorsi, in una intervista a Domenica In, Fabio Fazio aveva spiegato che le polemiche sorgevano da due presunzioni, e cioè "che abbiamo invitato dei comici e che siano di sinistra". "Si tratta di una riflessione antica, non più contemporanea - aveva detto - la Rai di oggi non può e non ha paura di assomigliare a quello che c'è fuori, nel Paese". Da anni, però, certi programmi trasmessi in Rai non assomigliano più a quello che c'è fuori, ma sono stati trasformati in un palcoscenico per lanciare invettive contro il Cavaliere e, più in generale, contro il centrodestra. È già stato così anche per Sanremo. Secondo Repubblica, "la comicità non è berlusconizzabile perché è libertà".

In realtà, una certa comicità non è berlusconizzabile solo perché è libertà di insulto.

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