Politica

Quattro morti per un crollo annunciato

Quattro morti per un crollo annunciato

PalermoSotto il peso di un piano abusivo, due vecchie palazzine del quartiere dei Cantieri Navali a Palermo, sono venute giù come un castello di sabbia. E sotto le macerie i morti, i feriti. Poi il lavoro dei vigili del fuoco aiutati dalla gente della borgata, per tutto il giorno, impegnati a scavare con le mani e con l'aiuto del geofoni per tentare l'impossibile. Alla fine il bilancio è pesantissimo: quattro morti, sette feriti tra i quali tre bambini e 20 sfollati. Le vittime sono Ignazio Accardi, 82 anni, la moglie Maria La Mattina, 80 anni, Elena Trapani, 74 anni, e suo nipote Antonino Cinà, 54 anni. Il primo corpo recuperato è stato quello di Accardi, l'ultimo quello della Trapani, a sedici ore dal crollo dopo ricerche rese difficili da una violenta grandinata. I feriti sono sette, un'intera famiglia è stata ricoverata all'ospedale Civico: il padre di 48 anni, la madre di 35 e la figlia di 7. Quest'ultima ha una ferita all'occhio non grave, ma è sotto choc: ricorderà sempre quei tragici momenti. La madre invece è rimasta ferita alla gamba. Il padre è in osservazione dopo un trauma cranico. Altri quattro sono rimasti intossicati dalle polveri sollevate dalle macerie.
Il crollo si è verificato nella tarda serata tra lunedì e martedì: dai rilievi è emerso che a causarlo sarebbe stato un cedimento strutturale in via Bagolino, una piccola strada che taglia in due il quartiere dei Cantieri Navali. Poco prima che le due strutture si sbriciolassero, gli abitanti allarmati per i forti rumori che preannunciavano la venuta giù dei solai, avevano chiamato i vigili del fuoco. Le palazzine sono crollate mentre erano in corso le operazioni di sgombero delle sette famiglie che vivendo dentro i due palazzi. A raccontare quei terribili momenti con il boato finale è stata Francesca Pecoraro, una donna di mezza età che abitava al pianterreno dell'edificio. La donna con le lacrime agli occhi ha rivelato che sul terzo piano, che era un terrazzo, due anni fa è stato costruito un tetto, trasformandolo di fatto in un appartamento: tutto completamente abusivo. Da quel giorno nel palazzo si sono notate crepe e dentro la sua casa sono caduti calcinacci. «Oggi erano molti di più, e allora siamo usciti».
La settimana scorsa al primo piano un altro inquilino aveva rifatto la pavimentazione della cucina: «Mi prendevano per la rompiscatole di turno, quindi ho deciso di stare zitta. Ma era un continuo di crepe e calcinacci». «Avevano costruito un quarto piano - dice Giuseppina Ferrara, che viveva al terzo - e la casa si era riempita di crepe e si sentivano continui scricchiolii. Oggi i rumori hanno fatto preoccupare più del solito e abbiamo chiamato i vigili del fuoco, che ci hanno fatto immediatamente sgombrare. Qualche minuto dopo è venuto giù tutto». Al termine del un lungo sopralluogo, durato tutto il giorno, dell'ufficio tecnico si è appreso che il crollo poteva essere evitato «se non si fosse costruito abusivamente un piano aggiuntivo», ha detto Agata Bazzi, assessore al centro storico del Comune. I 20 sfollati sono stati ricoverati in alloggi di fortuna dal Comune.

La procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo colposo, affidata al procuratore aggiunto Maurizio Scalia e al sostituto Marzia Sabella.

Commenti