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Quei comunisti italiani che rimpiangono Chavez

Bertinotti scrive un messaggio all'ambasciatore venezuelano in Italia per ricordare "l'amico che abbiamo avuto la fortuna di conoscere"

Quei comunisti italiani che rimpiangono Chavez

La scomparsa del dittatore Hugo Chavez è salutata con profonda commozione da Fausto Bertinotti. "Rappresenta davvero una perdita molto grave per il suo amato paese, il Venezuela, per l’intero continente sudamericano, e per la causa del socialismo del XXI secolo nel mondo". L'ex presidente della Camera lo scrive in un messaggio all’ambasciatore venezuelano in Italia Juliàn Isaìas Rodrìguez Dìaz, nel quale esprime il proprio cordoglio per la scomparsa del presidente venezuelano.

"Noi, personalmente, perdiamo il compagno, perdiamo l’amico che abbiamo avuto la fortuna di conoscere direttamente. In questo momento, così drammatico, vogliamo essere vicini, nella memoria del presidente Chavez, al popolo venezuelano e alla sua Repubblica bolivariana. Porgiamo a lei, ambasciatore, le nostre più sentite condoglianze e la nostra profonda solidarietà". E sul sito del partito dei Comunisti italiani (alleato con Ingroia alle ultime elezioni) appare una foto con la scritta che riecheggia i saluti a Che Guevara: "Hasta siempre comandante Chavez".

Un altro che rimpiange Chavez è il giornalista Gianni Minà. Sulla sua bacheca Facebook scrive questo: "Hugo Chavez ha lasciato questo mondo. Credo che, indipendentemente da qualunque considerazione ideologica, bisogna dare atto a questo uomo di avere preso per mano il Venezuela facendolo diventare uno dei Paesi protagonisti del riscatto e del rinascimento in corso nel continente latinoamericano. Ha riscattato il Venezuela dall'analfabetismo, dalla mancanza di assistenza sanitaria, dall'abbandono a cui questo Paese era stato condannato dai governanti che lo avevano preceduto. E nessuno, se è in buona fede, può negare che ha rispettato la democrazia. Ora speriamo che il vicepresidente Maduro e tutta la nazione bolivariana, sappiano condurre il Venezuela nel solco tracciato da Hugo Chavez".

I comunisti nostrani rimpiangono l'uomo che ha portato il suo Paese all'ultimo posto nella classifica mondiale sul diritto di proprietà individuale (secondo i dati del Cato Institute), collettivizzato le terre, requisito case e imprese e messo in fuga moltissimi imprenditori stranieri.

Che ha imbavagliato la stampa e chiuso d'autorità tre televisioni e più di trenta radio. Possibile che sia questo un modello alto a cui guardare? Il socialismo del XXI secolo può prescindere dalla democrazia (vera) e dalla libertà?

 

 

 

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