Politica

Quel patto scellerato tra Monti e Bersani

Sembrano sfidarsi, ma fanno solo cinema: ecco cosa c'è dietro le (finte) schermaglie tra il Prof e il leader del Pd

Il segretario del Pd Pierluigi Bersani e il presidente del Consiglio Mario Monti
Il segretario del Pd Pierluigi Bersani e il presidente del Consiglio Mario Monti

Visto da fuori è un continuo scambio di battute taglienti. Visto da dentro, invece, è il gioco delle parti tra due esponenti politici che si studiano per stringere un accordo che li permetta di governare insieme. Nelle ultime ore le avance di Pierluigi Bersani nei confronti di Mario Monti si sono infittite. Tanto che nel centrodestra il Professore è già stato soprannominato "premier stampella". Le stoccate a Nichi Vendola, le tirate d'orecchi alla Cgil e l'elegia del Grande Centro non fanno altro che confermare che, sotto banco, è in corso un pericoloso avvicinamento tra Monti e il segretario piddì.

"È un minuetto triste. E l’epilogo è già scritto: Monti e Bersani vogliono solo allearsi. Sembrano sfidarsi, ma è solo cinema". In una lunga intervista ad Avvenire, il segretario del Pdl Angelino Alfano si dice pronto a "denunciare agli italiani un patto scellerato". Un conto sono le dichiarazioni a mezzo stampa, un conto sono gli accordi sotto banco. Non importa, infatti, che il Professore continui a schierarsi anteticamente alla sinistra che "blocca le riforme e la crescita del Paese". Negli ultimi giorni si sta, infatti, delineando una sorta di agenda Monti-Bersani incentrata sulla pressione fiscale: se il Professore propone la patrimoniale per stangare i ricchi, il leader democrat accarezza l'idea di una nuova manovra lacrime e sangue per il 2013. Lo slogan di Vendola è chiaro: "I super ricchi, vadano all'inferno". E insieme a loro trascineranno pure tutti gli italiani. Il centrosinistra è, infatti, disposto a concedere molto alla politica economica del Professore, in cambio i centristi si piegheranno all’agenda imposta dallo stesso leader del Sel. Dagli scambi di ieri è, infatti, apparso chiaro che i due poli si stanno studiando: se Monti continua a lanciare avvertimenti sul pericolo della sinistra radicale, Bersani non perde l'occasione per spiegare che vuole un accordo con il Professore senza dover trattare con Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini. "Se vinciamo - ha assicurato Enrico Letta - chiederemo a Monti di sostenere Bersani". Il disegno, insomma, è semplice.

Il Pdl assicura battaglia. "Ci opporremo a un patto che fa male al Paese, a un patto di potere, a un’intesa moralmente inaccettabile perchè fondata sulle poltrone e non sulla politica", ha assicurato Alfano nelle ultime ore. Mentre tra i montiani e la sinistra fanno eco parole come patrimoniale, manovra economica e aliquote più pesanti, il centrodestra mette a punto un piano per ridurre la pressione fiscale e rilanciare l'occupazione. Dopo aver promesso di eliminare l'Imu sulla prima casa, Silvio Berlusconi ha proposto di non far pagare le tasse alle aziende che assumono. I sondaggi di Alessandra Ghisleri sembrano dar ragione al Cavaliere: il Pdl si attesta significativamente sopra il 30%, mentre l'asse Pd-Sel è sotto il 40%. Sono separati da pochi punti. E per il centrodestra la tendenza è a crescere. Bersani lo sa ed è corso ai ripari.

L'inciucio col Professore salverebbe da una parte la coalizione centrista che, se non sfonda la soglia del 10%, rischia di non ottenere seggi in parlamento, dall'altra permetterebbe al Partito democratico di governare agilmente.

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