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«Quella del Papa non è una fuga Avrebbe lasciato molto prima»

«Quella del Papa non è una fuga Avrebbe lasciato molto prima»

Quella di Benedetto XVI «non è una resa» di fronte ai problemi che affliggono la Chiesa. Se così fosse avrebbe lasciato molto prima. Lo ha affermato con decisione il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, aggiungendo che chi sostiene questa tesi opera «una distorsione totale della realtà».
Dopo l'ultimo incontro di Joseph Ratzinger nelle vesti di Pontefice con i vescovi liguri, l'arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco ha sottolineato che se la chiave di lettura fosse quella della fuga, allora il Papa «lo avrebbe fatto molto prima». E cioè nel periodo in cui, travolta dagli scandali, la Chiesa si è trovata ad «affrontare problemi difficilissimi rispetto all'oggi, che tutti conosciamo e che i giornali elencano». E non avrebbe scelto di spogliarsi dell'abito pontificio, ha aggiunto ancora il cardinale Bagnasco, «adesso che il momento è sostanzialmente più tranquillo».
L'arcivescovo genovese ieri ha anche inviato una lettera a tutti i sacerdoti della sua diocesi, nella quale li invita a pregare per Benedetto XVI «affinché senta l'affetto e la gratitudine per il dono della sua ferma guida e del suo illuminato magistero». Parlando poi ai microfoni di Radio Vaticana il capo della Cei ha descritto l'incontro svoltosi tra i vescovi e Benedetto XVI come un momento commovente. Nel corso del quale, ha detto, il clima era «affettuoso e commosso». Il Pontefice ha ascoltato i vescovi «uno ad uno con estrema attenzione, lo abbiamo trovato sereno». Poi li ha «invitati a non scoraggiarsi, perché anche se le sfide sono grandi, Dio è più grande, non ci abbandona mai, ed è lui che guida la Sua Chiesa attraverso noi pastori».

Bagnasco ha concluso dicendo che, così come «non tramonta la figura di Pietro», lo stesso non accadrà con Joseph Ratzinger, «nel senso che rimane nel cuore di tutti, né tramonta, grazie a Dio, la sua Persona».

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