Quirinale 2013

Quirinale, il giuramento di Giorgio Napolitano per il secondo mandato

Giorgio Napolitano inizia il suo secondo settennato con il giuramento davanti alle Camere riunite e l'insediamento. Da domani subito al via le consultazioni per la formazione di un nuovo governo

Quirinale, il giuramento di Giorgio Napolitano per il secondo mandato

Questa mattina ha firmato le sue dimissioni. Un atto puramente formale, preliminare al giuramento che lo confermerà alla guida del Quirinale. Alle cinque di questo pomeriggio Giorgio Napolitano si è presentato al Parlamento, riunito in seduta comune e con i delegati delle Regioni, per il giuramento che dà ufficialmente il via al nuovo mandato presidenziale.

Il giuramento è stato preceduto dagli auguri a Napolitano dell'Osservatore Romano, che ha sottolineato l'età del Presidente e la necessità di "supplire all'incapacità fin qui dimostrata dai partiti".

Napolitano è arrivato alla Camera accompagnato dai presidenti Laura Boldrini e Pietro Grasso, accolto dagli applausi dell'Aula al completo. Presenti tutti i ministri del governo Monti.

Il giuramento e il messaggio da Presidente

"Giuro di essere fedele alla Repubblica e rispettarne la Costituzione". Pronunciando questa formula, Napolitano ha giurato la sua fedeltà al Paese, poco prima di iniziare il suo discorso alle Camere.

Il Presidente ha ringraziato la rinnovata fiducia che gli è stata accordata, grato per il "largo suffragio", ricordando anche le generazioni più distanti dalla sua che siedono in Parlamento, con un evidente richiamo alle nuove leve di Camera e Senato. "Non prevedevo - ha detto - una rielezione", ma di fronte all'invito non poteva declinare, "preoccupato per le sorti del Paese".

Napolitano ha criticato gli avvenimenti politici degli ultimi giorni, bollandoli come "punto di arrivo di una lunga serie di omissioni e di guasti, di chiusure e di irresponsabilità". "Imperdonabile" la mancata riforma costituzionale, "leggitima, ma eccezionale" la sua rielezione.

Il Presidente della Repubblica ha ringraziato l'Aula per gli applausi, ammonendo però "che non abbia le caratteristiche dell'autoindulgenza". Ha poi messo molto in chiaro: "Se mi troverò di nuovo dinanzi a sordità come quelle contro cui ho cozzato nel passato, non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al paese".

Napolitano ha chiesto attenzione di fronte alle "nuove pulsioni eversive". E ricordato che non è possibile "lavorare in Parlamento sui problemi scottanti del paese", a meno che non ci sia "confronto con un governo come interlocutore essenziale sia della maggioranza sia dell’opposizione". Necessaria l'intesa "tra forze diverse" che possano "far vivere un governo oggi in Italia", per dare "soluzioni condivise a problemi di comune responsabilità". "L'orrore per le intese è segno di regressione".

Il Presidente ha ricordato la sua età avanzata, sottolineando che resterà al suo posto "fino a quando la situazione del paese e delle istituzioni me lo suggerirà e comunque le forze me lo consentiranno". Ha poi concluso il suo discorso: "Viva il Parlamento, viva la Repubblica, viva l'Italia".

I primi impegni

Per la prima volta un Presidente della Repubblica è stato rieletto e inizia un secondo settennato. Salvo dimissioni - rese non del tutto improbabili dall'età avanzata - Giorgio Napolitano rappresenterà l'Italia fino al 2020.

Già domani il primo compito di rilievo per il Presidente, chiamato ad iniziare il giro di consultazioni che permetterà la creazione di un nuovo governo per il Paese.

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