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Da Ranucci a Gramellini: i finti perseguitati

Nessun epurato in Rai: solo dimissioni volontarie. Report resta in prima serata

Da Ranucci a Gramellini: i finti perseguitati

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Negli ultimi mesi l’hanno chiamata in tutti i modi: «monocolore», «tv di regime», «Tele Meloni». Peccato che gli anti-governisti non si siano minimamente accorti che il governo abbia avuto ben poco a che fare con la Rai. L’ultima bufala ha riguardato Report e, nello specifico, il fatto che dalla prossima stagione il programma verrà spostato dal lunedì alla domenica, sempre in prima serata su Rai3. Apriti cielo. I difensori della trasmissione si sono scandalizzati per questo cambio «storico» di collocazione nei palinsesti. A sinistra, in molti si sono detti convinti che questa scelta fosse stata presa per penalizzare Sigfrido Ranucci.

Uno degli ultimi, in questo senso, è stato Andrea Scanzi, secondo cui Report è stato spostato alla domenica sera «per rendergli più difficoltosa la vita, così ha contro le partite». A parte il fatto che ormai le gare di Serie A vengono disputate anche il lunedì, c’è però un elemento che ha trascurato: su ventisei edizioni, la trasmissione è stata collocata al lunedì solo in dodici stagioni, mentre è stata posizionata di domenica in ben diciotto. Alla faccia dello stravolgimento del palinsesto. Questo dimostra la pretestuosità di certe sentenze emesse contro l’attuale gestione, giusto per attaccare il governo Meloni. Ma, del resto, negli ultimi mesi in molti si sono sperticati per accusare il centrodestra di ogni tipo di «nefandezza» possibile riguardante la Rai. Alla vigilia della nuova stagione televisiva, si possono infatti confutare diverse menzogne. Come, per esempio, la retorica sulla presunta cacciata di tanti conduttori televisivi. Fabio Fazio ha firmato per Discovery e riapparirà in onda sul Nove, Bianca Berlinguer è passata a Rete4, Massimo Gramellini è approdato a La7, mentre Lucia Annunziata si è dimessa nonostante il suo «Mezz’ora in più» fosse l’unico programma già inserito in palinsesto per il 2023-2024, come confermato dall’ad Roberto Sergio. Si mormora che lei abbia già pronto un posto nelle liste del Pd alle Europee dell’anno prossimo. Dulcis in fundo, Roberto Saviano: l’accusa è che sia stato spento preventivamente. In realtà è stato semplicemente applicato il Codice Etico, esattamente come è stato adottato per Filippo Facci e per i due telecronisti di nuoto Lorenzo Leonarduzzi e Massimiliano Mazzucchi.

E i futuri conduttori? Sono tutti patrioti?

Difficile includere in questo elenco Nunzia De Girolamo e Salvo Sottile. La prima è la moglie di un fedelissimo di Elly Schlein (Francesco Boccia); il secondo, previsto al posto di Report al lunedì, ha recentemente condotto diversi programmi considerati unanimemente di buon livello per i contenuti sociali presenti, come «Mi manda Raitre», «Palestre di vita» e «Prima dell’alba».

Quest’ultimo venne molto apprezzato da Selvaggia Lucarelli: non esattamente una meloniana doc.

Si è parlato infine di un’occupazione di massa dei direttori di telegiornali e reti. Peccato, andando a ben vedere, la quota Pd con le nuove nomine - si è presa ben otto poltrone su ventiquattro complessive: una percentuale pressoché mai raggiunta da un partito di opposizione. Niente di tutto questo è però bastato: per gli oppositori ideologici la Rai è diventata totalmente di destra.

E, nemmeno davanti all’evidenza, smetteranno di rifilarci il loro piagnisteo da soap opera.

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