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Reddito grillino e pacifismo: i Cinquestelle a scuola da Conte e Tridico

Dal trio anti-Kiev al padre nobile del reddito di cittadinanza: il Movimento 5stelle preapara i relatori della nuova scuola di formazione politica

Reddito grillino e pacifismo: i Cinquestelle a scuola da Conte e Tridico

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La ricreazione è finita. Candidati oppositori, sedicenti antifascisti, fautori campo largo: l’invito è quello di partecipare alla nuova scuola di formazione politica targata Movimento 5stelle. Un giorno, venerdì 9 febbraio a Roma nel Tempo di Adriano, dieci lezioni frontali di politica e tanti ospiti di eccezione. Il tutto, come da tradizione massimalista grillina, all’insegna del pacifismo anti-Kiev in politica estera e dell’assistenzialismo sfrenato all’interno dei confini nazionali.

Il trio anti-Kiev

Quello che inizialmente può sembrare una parodia delle vere scuole di formazione, per cinque stelle e soci è puro insegnamento politico. Se il titolo dell’evento grillino di venerdì prossimo è ancora fumoso, “Patria e politica” si legge nella locandina lanciata sui social, sono i relatori a descrivere perfettamente la cornice ideologica all’interno della quale i grillini partoriranno le nuove idee per il Belpaese. Partiamo dall’unica costante del ritrovo pentastellato: il pacifismo ideologico condito da una critica serrata nei confronti del sostegno, anche armata, alla resistenza ucraina. Un fil rouge che accompagnerà i discorsi di Stefano Fassina, economista ora esponente di Liberi e Uguali, ma soprattutto della filosofa Donatella Di Cesare e del professore Marco Tarchi.

Punta di diamante del trio anti-Kiev rimane ovviamente la Di Cesare, da sempre scettica sul sostegno militare all’Ucraina e spesso accondiscendente nei confronti della narrazione russa. Dal canto suo, anche Mario Tarchi non è mai stato un atlantista di ferro.“La guerra vile e per procura – spiegava il docente – che la Nato, l’Unione europea e i governi di quasi tutti i paesi che la compongono stanno conducendo contro la Russia, potrebbe far pagare prezzi inauditi ai popoli che sono ad essi assoggettati. Perciò è un dovere contrastare con fermezza questa folle deriva”.

La scuola politica grillina

Accantonate le prima lezioni pacifiste in politica estera, il convengo si dovrà spostare, per forza di cose, sul fronte interno. La parola d’ordine per la nuova Italia grillina è una sola: assistenzialismo allo stato puro. A sostegno di questa deriva economica ci sarà ovviamente il padre nobile del reddito di cittadinanza ed ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. Insomma, tra mille campanelli d’allarme il numero uno del M5S, Giuseppe Conte, non ha intenzione di fare passi indietro. I profili social dell’ex avvocato del popolo provano a far crescere l’attesa. "Riprendono le nostre 10 lezioni di politica -esordisce Conte su X - Abbiamo affrontato, con la guida esperta del compianto prof. Domenico De Masi, alcuni temi quali Etica, Cultura, Ecologia, Mafia, Pace, Lavoro, Transizione energetica, con illustri personaggi”. E aggiunge: “Riprendiamo adesso con un altro tema, che spesso viene usato e abusato, in particolare da alcuni esponenti di una parte politica, come pretesto per giustificare le proprie incapacità: la patria”.

Il calendario è già segnato: “Per questo – si legge nell’invito sui social - parleremo di “Patria e politica”, venerdì 9 febbraio dalle 17.45 presso il Tempio di Adriano insieme a Pasquale Tridico, docente dell’Università Roma Tre, Donatella Di Cesare, docente dell’Università La Sapienza, Marco Tarchi, docente dell’Università di Firenze, e Stefano Fassina, economista. In conclusione interverrà il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte”. Le opposizioni ripartono dalla scuola di formazione pensastellata.

Per l’esecutivo Meloni e d’intorni, verrebbe da dire, è un’assicurazione per l’intera legislatura.

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