Politica

Le regole del Papa per i cardinali: «Niente intrighi» Le parole chiave

Servitori e non padroni, con un cuore pieno di amore verso il prossimo, e soprattutto dove non alberghino intrighi, chiacchiere, cordate, favoritismi e giochi di potere.
Il Papa detta le sue linee guida e stila un vero e proprio vademecum da seguire per incarnare il significato pieno dell'essere cardinale, a servizio del popolo. Chiede un cambio di rotta Papa Francesco, ai «suoi» 19 nuovi porporati, creati sabato nel suo primo Concistoro.
Ieri la solenne celebrazione a San Pietro, durante la quale Bergoglio è tornato a tuonare contro carrierismo e potere. «Il cardinale entra nella Chiesa di Roma, non entra in una corte», ammonisce Papa Francesco.
I cardinali ascoltano, attenti. Bergoglio li osserva, uno ad uno. I neo-porporati arrivano da dodici Paesi di tutto il mondo e rappresentano l'universalità della Chiesa. «Evitiamo tutti e aiutiamoci tutti a vicenda ad evitare abitudini, e comportamenti di corte: intrighi, chiacchiere, cordate, favoritismi, preferenze», tuona il Pontefice argentino. «Il nostro linguaggio -esorta- sia quello del Vangelo: “sì, sì; no, no; i nostri atteggiamenti quelli delle Beatitudini, e la nostra via quella della santità». Parole forti, sullo sfondo delle quali, pur senza riferimenti espliciti, è evidente che echeggino gli scandali del cosiddetto Vatileaks. Su questo punto, Francesco ha insistito e ha sottolineato di usare deliberatemente espressioni dure: «Ma -ha ricordato il Pontefice,- Gesù non è venuto a insegnarci le buone maniere, maniere da salotto!»
Ed ancora: l'invito del Papa gesuita è di essere sempre a servizio. «Coloro che hanno ricevuto un ministero di guida, di predicazione, di amministrare i Sacramenti -afferma Bergoglio- non devono ritenersi proprietari di poteri speciali, ma porsi al servizio della comunità, aiutandola a percorrere con gioia il cammino della santità».
Potere, carrierismo, intrighi sono parole che il Papa rifiuta. Le sostituisce con servizio, attenzione ai poveri e agli ultimi. «Un cuore vuoto di amore - dice il pontefice - è come una Chiesa sconsacrata».
Da qui l'invito del Successore di Pietro a tendere sempre all'unità, dentro e fuori la Chiesa. Parlando a braccio, durante l'Angelus a piazza San Pietro davanti a migliaia di fedeli, ha chiesto il dono dell'unità. «È più importante dei conflitti, l'unità della Chiesa è in Cristo - ha spiegato -i conflitti sono problemi che non sempre sono di Cristo». «I momenti liturgici e di festa, che abbiamo avuto l'opportunità di vivere nel corso delle ultime due giornate - ha concluso il Papa - rafforzino in tutti noi la fede, l'amore per Cristo e per la sua Chiesa».
Tra i nuovi cardinali creati da Francesco ci sono, tra gli altri, anche il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin e l'arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti, che lo stesso Pontefice vuole alla guida dei vescovi italiani. Ieri a San Pietro mancava invece lo storico segretario personale di Giovanni XXIII, Loris Capovilla, 98 anni e mezzo.


Il Papa insiste sul ruolo dei cardinali come servitori, sottolineando che non devono ritenersi titolari di poteri speciali, ma sentirsi al servizio di tutta la comunità e soprattutto degli ultimi

Memore degli scandali del passato, Vatileaks in testa, il Pontefice esige categoricamente che si evitino giochi di potere, intrighi, cordate e chiacchiere, propri di una corte ma non della Chiesa

Il Papa chiede ai cardinali di essere «canali di carità».

Il che significa essere sempre pronti ad accogliere «il più piccolo dei fratelli». Lasciarlo fuori dalla Chiesa «significherebbe lasciare fuori Dio»

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