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Renzi (in silenzio) continua la marcia su Roma

Il sindaco rottamatore è di parola: neanche un tweet sul governo

Renzi (in silenzio) continua la marcia su Roma

Roma - Come dopo la sconfitta alle primarie. Aveva detto: torno a chiudermi a palazzo Vecchio, sul governo neanche un tweet. E così è stato. Matteo Renzi rientra nel fortino di Firenze. Il ritiro strategico aveva già sortito i suoi effetti a dicembre. Il sindaco aspetterà adesso il suo cavallo di troia per ritornare a Roma («per Renzi vale il detto tutte le strade portano a Roma», ironizzava ieri Maurizio Lupi), ma per ora, dopo l'intervista con Chicco Mentana a Bersaglio Mobile, è il silenzio. Su Twitter però il dibattito sul suo nome offre quasi ogni dieci minuti una riflessione collettiva per il social network più amato dai politici. E i dati della trasmissione confermano l'appeal dell'ex sfidante di Bersani rispetto ai suoi competitor democratici: l'appuntamento di Mentana ha fatto segnare il record del 7,5% di share. Contemporaneamente dalla Germania è Angela Merkel a parlare di Renzi: «Ho invitato il sindaco di Firenze Matteo Renzi perché ho letto un'intervista su un giornale tedesco sui temi europei e le sfide italiane e l'ho trovata molto interessante», ha spiegato la Cancelliera tornando sul faccia a faccia con il sindaco. Poi con diplomazia ha precisato di aver «informato Letta», con cui intrattiene un rapporto «molto buono e molto intenso», ma «ho pensato - ha raccontato la Merkel in conferenza stampa a Berlino - che se conosco qualcun'altro non è male. Sono curiosa rispetto alle persone». E «Firenze è una bella città». Poi, quasi in stile renziano, si è concessa una battuta: l'incontro è avvenuto «prima del trasferimento di Mario Gomez» alla Fiorentina.

La marcia del sindaco verso Roma comunque non si arresta, tutt'altro. Mentre Matteo battagliava con il suo partito romano, il suo sito è stato modificato. Più semplice e di lettura veloce, ora accosta le notizie del Renzi sindaco al Renzi politico. Sarà la piattaforma di lancio in vista delle primarie del partito. Proprio sulle primarie continua a consumarsi la guerra tra renziani e Pd. Questa sarà la settimana decisiva. Si cercano continui compromessi, e se è stato praticamente deciso che le consultazioni saranno aperte anche agli elettori non democratici, è più difficile invece che il sindaco la spunti sulla possibilità di registrazione degli elettori ai gazebo. La pre-registrazione dovrebbe essere ormai decisa, ossia l'istituzione di una data entro la quale chi intende votare per il candidato segretario dovrà iscriversi. Gli uomini vicini al sindaco premevano invece per una registrazione senza vincoli temporali. Entro giovedì o venerdì Guglielmo Epifani dovrebbe liquidare il regolamento.

«Spesso il problema sono i cosiddetti renziani più che Renzi - ha difeso ieri il sindaco uno dei più fidati in parlamento, Matteo Richetti - Matteo in questa fase interpreta il sentimento più profondo del nostro elettorato, che vive la sofferenza di dover accettare continui compromessi in un esecutivo di larghe intese».

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