Economia

Ridurre l'Imu è possibile Ecco dove trovare i fondi

Il dossier per l'abolizione della tassa sulla prima casa è al vaglio del ministro Saccomanni Le ricette: dagli aumenti su tabacco, alcol e gioco al rientro dei capitali italiani in Svizzera

Ridurre l'Imu è possibile Ecco dove trovare i fondi

Roma - La vicenda dell'Imu si fa seria. Talmente seria che il primo giorno del governo Letta, oltre alle pressioni del Pdl per un taglio radicale, si sono fatte sentire anche le voci contrarie a una modifica della imposta più odiata dagli italiani. Non a caso sono quelle del Nens, fondazione vicina a Vincenzo Visco e Pier Luigi Bersani, esponenti del Pd non esattamente sulla cresta dell'onda. La cancellazione, secondo il centro studi, avvantaggerebbe i più ricchi. Ma con buona pace di chi vorrebbe derubricarlo a capriccio politico del centrodestra da ridimensionare a favore di altre scelte, il dossier Imu è già sulla scrivania del ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni.

In ballo ci sono tutte le ipotesi. Rispetto ai giorni scorsi, è tornata anche quella più radicale che prevede l'azzeramento dell'Imu sulla prima casa per il 2013 e la restituzione delle somme già pagate nel 2012. Vale in tutto otto miliardi di euro (quattro per quest'anno e altrettanti per quello passato). Risorse che potrebbero entrare nel conto di un nuovo aggiornamento del Def che dovrebbe arrivare entro maggio.
La correzione dei conti è una strada inevitabile per il governo Letta anche perché dovrà mettere a bilancio alcune spese obbligate che il precedente esecutivo non aveva inserito nel Def.

Per le coperture dell'Imu il governo appena insediato sta valutando quelle proposte dal Pdl. L'ipotesi di Renato Brunetta prevede la copertura strutturale su imposte giochi, alcol e tabacco. E quella una tantum con anticipazioni della Cassa depositi e prestiti sulle risorse che arriveranno grazie all'accordo con la Svizzera sui capitali italiani. Copertura tornata prepotentemente d'attualità anche perché il premier Enrico Letta, da vicesegretario del Pd, è stato una delle poche voci di sinistra fortemente favorevoli all'accordo con il governo di Berna per portare alla luce i circa 150 miliardi di euro italiani fuggiti nel Paese elvetico.

Tra le ipotesi «di compromesso» sull'Imu sta perdendo quota quella del Partito democratico, che consiste nella cancellazione dell'Imu per gli importi fino a 500 euro. Costerebbe praticamente quanto l'abolizione totale dell'imposta sulla prima casa (intorno ai tre miliardi di euro contro quattro), ma finirebbe per scontentare tutti.

Il principio che potrebbe essere «salvato» dalla proposta Pd è quello della proporzionalità. Parte della copertura potrebbe venire dai contribuenti benestanti. Le abitazioni di lusso, anche nella proposta del Pdl, sono soggette all'Imu anche quando sono prima casa. E questo potrebbe alleggerire il conto dell'abolizione. Poi c'è la strada Alemanno. Cioè quella adottata dal sindaco di Roma che ha recuperato soldi dalla revisione delle rendite catastali destinando le maggiori entrate al taglio sui redditi più bassi. A rimetterci sono i proprietari di case che avevano una classificazione inferiore al valore reale.
Restano in campo anche le ipotesi minimaliste. Quelle che prevedono esenzioni per particolari fasce di contribuenti e una ridefinizione delle seconde case. Ad esempio facendo risultare come prima casa anche gli immobili dati in comodato ai figli. Ma al Pdl una versione così light sull'Imu non basta.
Quello che è certo è che, in ogni caso, Saccomanni dovrà intervenire sui conti e muovere risorse per 9-10 miliardi entro giugno. Perché ci sono le spese incomprimibili da finanziare, in particolare quelle per la cassa integrazione straordinaria e le missioni militari all'estero. Senza contare il rinvio della Tares e la sterilizzazione dell'aumento dell'Iva. Misure che, ha fatto capire il ministro dell'Economia, saranno finanziate con tagli alla spesa pubblica.
In che modo si interverrà lo si capirà nei prossimi giorni.

Ma qualche dettaglio potrebbe emergere anche oggi nel discorso del premier alle Camere per la fiducia.

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