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Riforme, Grillini e minoranza piddì pronti a fare la festa a Renzi

Zanda detta la linea sulla riforma del Senato. Ma la minoranza non molla. E il M5S apre: "Pronti a votare il ddl Chiti"

Riforme, Grillini e minoranza piddì pronti a fare la festa a Renzi

Il testo del ddl costituzionale, che riformerà il Senato e il Titolo V, non è ancora stato depositato negli uffici di Palazzo Madama. Licenziato dal Consiglio dei ministri la settimana scorsa, è tuttora al vaglio del Colle. Quando ci arriverà, forse in settimana, si aggiungerà ad altri undici ddl sullo stesso tema. Ce ne sono di tutti i gruppi parlamentari. Lega, Pd, Sc, Ncd, ex grillini, gli ultimi in ordine di presentazione sono quelli di Sel, di Mario Monti e un testo alternativo del Pd, o meglio di una sua parte, a prima firma Vannino Chiti, presentato insieme ad altri 19 senatori democratici e sottoscritto anche da Dario Stefano di Sel e Enrico Buemi del Psi. Non solo. Il testo di Chiti non dispiace nemmeno ai grillini. "È di fatto il nostro testo, ad eccezione di una questione che riguarda il taglio delle indennità - ha commentato il presidente dei senatori stellati Maurizio Santangelo - ma su tutto il resto non possiamo non essere d’accordo visto che ricalca la nostra proposta".

In via del Nazareno l'iniziativa di Chiti è considerata minoritaria. Secondo fonti vicine al Partito democratico, nessuno vorrà davvero mettere in discussione il progetto presentato dal presidente del Consiglio che è anche il segretario del partito. All'assemblea dei senatori dem, convocata d'urgenza per discutere delle riforme, il capogruppo Luigi Zanda ha provato a insistere sul fatto che i "paletti" messi dallo stesso Matteo Renzi a difesa del ddl non possono essere superati. "L’obiettivo del gruppo deve essere da una parte tenere ferma la data del 25 maggio come scadenza ultima di approvazione in prima lettura - ha spiegato - dall’altra portare tutti i senatori del gruppo uniti all’approvazione della riforma". Per evitare pasticci Nicola Latorre ha, quindi suggerito di ritirare il ddl alternativo per trasformarlo in emendamenti al testo del governo. Una proposta subito rispedita al mittente. Dagli interventi di alcuni dei 22 firmatari della proposta alternativa avanzata da Chiti è, infatti, emersa la determinazione ad andare avanti su quel testo.

Ma mentre il Pd fa il processo al ddl di Chiti, che non ha potuto presenziare all'assemblea perché impegnato a Bruxelles per il consiglio europeo, il fronte anti Renzi ha continuato ad allargarsi. "Intorno al provvedimento si sta coagulando una maggioranza ampia", ha sottolineato Corradino Mineo. E, infatti, il ddl Chiti sembra trovare un interesse trasversale nella sinistra che siede in parlamento. Oltre al Sel e al Psi, anche gli stellati potrebbero dar man forte alla minoranza piddina e far così naufragare il piano di riforme di Renzi. Santangelo ha già fatto sapere che i voti del Movimento 5 stelle potrebbero confluire sul testo presentato da Chiti..

Un'apertura che entusiasma Mineo: "Abbiamo votato con M5S la decadenza di Berlusconi, perchè non dovremmo provare a votare insieme le riforme istituzionali?".

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