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Riforme, Renzi ai senatori Pd: "O si trova sintesi o faccio passo indietro"

Il presidente del Consiglio: "Tenere dentro Forza Italia è doveroso, significa dire agli italiani che non ci stiamo scrivendo le regole da soli"

Riforme, Renzi ai senatori Pd: "O si trova sintesi o faccio passo indietro"

"Sulle riforme faremo tutti gli sforzi, fino all’ultimo giorno, per trovare un punto comune". È quanto avrebbe detto Matteo Renzi durante la riunione con i senatori del Pd sul tema delle riforme. "Se non si trova una sintesi - avrebbe aggiunto il presidente del Consiglio - sono pronto a fare un passo indietro. A tutti i costi non ci sto: o così o vado a casa". E sempre sul tema delle riforme il presidente del Consiglio ha aggiunto: "Siamo convinti di punti fermi imprescindibili, ma ascoltiamo nel merito e nel metodo". Aggiungendo poi di non accettare che qualcuno chiami autoritario chi non pensa come lui. "Fare veloci è l’unico modo per dare un segnale di credibilità in Italia e in Europa. Poi ha tenuto a precisare di voler fare le riforme insieme al partito di Berlusconi: "Tenere dentro Forza Italia è doveroso, significa dire agli italiani che non ci stiamo scrivendo le regole da soli".

Ai senatori democratici Renzi propone una sintesi per la riforma sul Senato: lasciare alle singole regioni le modalità di individuazione dei consiglieri regionali che andranno a comporre Palazzo Madama. E aggiunge: "Non disciplinare noi il modo in cui vengono eletti" i componenti del nuovo Senato nelle regioni, ha spiegato il premier, ma "lasciare alle singole regioni le modalità di individuazione dei consiglieri regionali. È un tema che va verificato. Siamo convinti di punti fermi imprescindibili ma ascoltiamo nel merito e nel metodo". Ogni singola regione secondo Renzi deve avere "un peso ponderato". E i 21 senatori nominati dal Presidente della Repubblica? Renzi è convinto che sia una buona idea, ma si rende conto che vengono considerati un’idea sbagliata: "Obbedivano a unì’idea di Senato non solo come Bundesrat ma ne prendo atto. Inoltre la composizione paritetica tra regioni e sindaci sarebbe stata un valore, l’avrei preferita, sarebbe stata coerente con la storia. È un punto su cui possiamo discutere, si può operare un riequilibrio".

Quanto alla legge elettorale, per Renzi "l'Italicum introduce per la prima volta il ballottaggio che fa chiarezza".

"Procediamo con questa legislatura fino alla scadenza naturale", ha sottolineato Renzi. "Le elezioni europee possono darci la possibilità di cambiare l’Europa", ora "è iniziato un percorso di redistribuzione e innovazione, se il Pd fa il Pd avremo un buon risultato". Renzi ha invocato una "campagna elettorale chiara, dando una mano ai candidati sindaci". E con lo sguardo fermo sulla campagna elettorale in corso il premier ha messo in guardia i suoi: "Guai a sottovalutare

538em;">Berlusconi, guai ai risolini sui cani e i gatti".

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