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Ruby ter, il legale di Berlusconi: “Rispettato il diritto di difesa

Il legale di Silvio Berlusconi ha evidenziato che in questa sentenza si denotato "criticità comuni all’intero filone giudiziario partito dal cosiddetto Rubygate"

Ruby ter, il legale di Berlusconi: “Rispettato il diritto di difesa”

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Lo scorso 15 febbraio, il tribunale di Milano ha scagionato tutti i 29 imputati del filone Ruby Ter, ivi compreso Silvio Berlusconi, ma solo questa mattina i giudici hanno depositato le motivazioni. L'avvocato Fabrizio Cecconi, legale del Cavaliere, ha spiegato che l'assoluzione piena perché "il fatto non sussiste" nel processo "non può non suscitare vivo apprezzamento per la completezza e qualità delle argomentazioni giuridiche in esse contenute".

Per l'avvocato, merita di essere rilevato che in questa sentenza si evidenziano "criticità comuni all’intero filone giudiziario partito dal cosiddetto Rubygate nel 2011, in quanto nei vari procedimenti sono state interrogate persone senza le dovute garanzie difensive". Il legale, quindi, sottolinea che "se tali garanzie fossero state rispettate, non si sarebbero disperse energie per acquisire testimonianze da fonti che poi sono state comunque ritenute sterili". E, come lo stesso tribunale evidenzia, "la questione giuridica che ha ritenuto mancante la stessa condizione di pubblico ufficiale, da cui deriva l’inutilità dell’accertamento in fatto del reato di corruzione, ‘non è un mero sofisma, una rigidità processuale, una sottigliezza tecnica priva di contenuti’".

Infatti, spiega l'avvocato, "le questioni trattate attengono alla 'essenza stessa del sistema processuale', riguardano 'direttamente le radici del diritto di difesa, costituzionalmente presidiato e pietra d’angolo dell’ordinamento giuridico'". Per questo, alle pagine 174 e 175 si legge che "le pur legittime esigenze punitive non possono mai indurre ad abdicare alla garanzia di un diritto fondamentale quale il diritto di difesa come tutelato dalla costituzione e dalle norme primarie. si tradirebbe l’essenza stessa del sistema". Quindi, il tribunale conclude sul punto evidenziando che “quanto accaduto nella vicenda processuale oggetto del presente giudizio è paradigmatico del fatto che l’autorità giudiziaria deve assicurare il rispetto nel caso concreto del bilanciamento tra la garanzia dell’individuo e le istanze della collettività di accertamento del reato attraverso l’osservanza delle norme, invece, violate in questo processo".

In questo contesto, spiega l'avvocato Federico Cecconi, "il tribunale rivendica il rispetto del diritto di difesa e delle garanzie che la legge attribuisce al dichiarante, che non possono essere considerate delle pure formalità, ma che costituiscono, al contrario, i capisaldi di uno Stato di diritto".

Ma non solo, perché "i giudici, nell’accogliere in toto le questioni di carattere giuridico che erano state esposte da questa difesa, hanno persino ritenuto superfluo, e ciò è ben più che eloquente, l’esame e l’analisi di tutte quelle altrettanto importanti argomentazioni difensive legate al merito della vicenda che dimostrano la assoluta correttezza del comportamento di Silvio Berlusconi".

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