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Ristoratrice suicida, Lucarelli fugge dalle accuse. Ma Salvini: "Sinistra spietata coi deboli"

Il messaggio del segretario della Lega per la morte di Giovanna Pedretti: "Davvero una (presunta) recensione falsa meritava una polemica nazionale così avvelenata, su social e tg?"

Ristoratrice suicida, Lucarelli: "Nessuna campagna d'odio". Ma Salvini asfalta la sinistra: "Spietata coi deboli"

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Ristoratrice suicida, Lucarelli: "Nessuna campagna d'odio". Ma Salvini la asfalta la sinistra: "Spietata coi deboli"

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È grande il dolore per la morte di Giovanna Pedretti. La cinquantanovenne, titolare del ristorante "Le Vignole" di Sant'Angelo Lodigiano, è stata rinvenuta senza vita sulle rive del Lambro. La donna era finita nell'occhio del ciclone per una recensione apparsa in rete in cui un cliente criticava il locale per la presenza a un tavolo di persone gay e di un disabile. Grandi applausi ma anche qualche dubbio sulla veridicità dei fatti, con Selvaggia Lucarelli e il fidanzato Lorenzo Biagiarelli in prima linea per smascherare il presunto inganno. Giovanna Pedretti ha deciso di togliersi la vita e sono tanti i messaggi in rete per renderle omaggio. "Notizia sconvolgente. Una commossa preghiera per Giovanna e un pensiero affettuoso ai suoi cari. Davvero una (presunta) recensione falsa meritava una polemica nazionale così avvelenata, su social e tg?", le parole di Matteo Salvini in un post su X.

Ma non è tutto. Pur senza mai nominare la giudice di Ballando con le stelle e il compagno ex concorrente di Ballando con le stelle, la Lega ha stroncato senza mezzi termini la gogna mediatica degli ultimi giorni: “La lezione degli ultimi giorni che arriva dalla sinistra e dai suoi giornalisti: si possono attaccare un ragazzo mutilato da uno squalo, una pizzaiola sospettata di una recensione fake (oggi trovata senza vita), si possono usare un padre morto e una dolorosa storia familiare per ferire la premier, ma si omaggia la star di Hollywood che scappa dal processo a Matteo Salvini. A sinistra non cambieranno mai: spietati con i deboli e con gli avversari, servili con gli amici. Vergogna”.

Una presa di posizione perentoria da parte di Salvini e del suo partito. Travolta dalle polemiche, la Lucarelli ha provato a traccheggiare in qualche modo e, anzichè stare in silenzio, è tornata sui social per respingere le accuse di avere montato una gogna contro la ristoratrice lombarda: "La gogna di cui qualcuno sta parlando, è stata: un servizio di un tg, un post sui social, una storia su Instagram. La signora non è stata 'sommersa' da insulti, ma non si riesce mai a raccontare la verità". Nel corso della sua filippica ha poi citato i tre protagonisti della vicenda, smarcandosi da qualsivoglia responsabilità:"a) una persona che purtroppo ha pensato di inventare una storia sfruttando gay e disabili per finire sui giornali. b) i giornali che non hanno verificato la veridicità di uno screen così falso da essere pure ingenuo e hanno spammato su tutte le home la signora con lodi e interviste, dandole una popolarità enorme e spropositata in poche ore. c) una persona che per amor di verità fa un asciutto debunking e spiega che la storia è falsa". La chiosa non sorprende: "Trovo interessante che purtroppo la persona (di cui non sappiamo nulla) si suicidi e qualcuno ritenga responsabile la c)".

Sulla stessa lunghezza d’onda il fidanzato Biagiarelli. Con il solito tono autoassolutorio, il cuoco s’è detto vicino alla famiglia della ristoratrice suicida, per poi puntare il dito contro chi pensa che la ricerca della (presunta) verità possa avere queste conseguenze. Il compagno della Lucarelli ha respinto al mittente gli addebiti di “odio social” e “shitstorm”, invitando i suoi seguaci a riflettere sul concetto di verità:“Se ogni persona che tenta di ristabilire la verità in una storia, grande o piccola che sia, dovesse temere questo epilogo a quel punto dovremmo chiudere tutto, giornali e social”.

In conclusione, la denuncia dei presunti messaggi di odio ricevuti dopo la notizia della morte di Giovanna Pedretti: “Di un tale violenza e quantità che effettivamente, anche a una persona non troppo fragile, potrebbero fare pensare a un gesto estremo”.

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