Rubano un'auto per provare a guidare Finiscono in mare: morti a 14 anni

Una bravata da ragazzini. hanno «rubato» un'auto per fare un giro e invece sono morti finendo in mare dalla banchina del porto. Le vittime avevano 13 e 14 anni.
È accaduto a Ustica l'altra sera, intorno alle dieci. Immediato l'intervento di sommozzatori privati della società «Diving barracuda», ma purtroppo era ormai tardi.
Secondo la ricostruzione della Guardia medica di Ustica i due ragazzini, uno di origine tunisina l'altro del luogo, sono saliti sulla Panda dopo averla trovata con le chiavi inserite nel cruscotto. Dopo aver percorso un breve tratto di banchina al porto, hanno perso il controllo del mezzo e sono finiti in mare. L'auto giace capovolta a pochi metri dalla riva, in un fondale di non oltre 5 metri. Il ragazzo tunisino è figlio di un immigrato che lavora da anni come artigiano ad Ustica, l'altro è figlio dell'autista dell'ambulanza della Guardia medica dell'isola.
I loro genitori adesso non si danno pace. «Un dramma inimmaginabile. Non c'è una spiegazione», dicono dalla comunità che ha assistito tutta la notte i genitori dei ragazzi nella camera ardente allestita al Comune.
«Per ora - ha detto il vicesindaco Giuseppe Caminita - le notizie sono frammentarie. Non si sa se abbiano messo in moto l'auto o abbiano tolto il freno. Fino a 15 minuti prima erano a casa e poi, intorno alle 22, la tragedia».
«I corpi erano nel portabagagli posizionato verso l'alto rispetto al fondale, forse cercavano una bolla d'aria», racconta, Fabrizio Catalano, 27 anni di Palermo, istruttore subacqueo. É stato lui a estrarre i due cadaveri all'auto.
«Stavamo tornando da una immersione quando nel porticciolo per le piccole imbarcazioni abbiamo visto lampeggianti e abbiamo sentito richieste di aiuto. Mi sono rimesso l'attrezzatura e mi sono tuffato - racconta Catalano -, saranno passati al massimo otto minuti dal momento dell'incidente. Ho visto l'auto sottosopra con il cofano verso il basso e il portabagagli verso l'alto».

Dalla posizione dell'auto si ipotizza che la caduta sia avvenuta in retromarcia.