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La Russa sul ddl premierato: "La mediazione non ha migliorato il testo"

Ospite ad Atreju, il presidente del Senato ha definito vana la speranza che la riforma raggiunga il voto dei due terzi del Parlamento

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Mediare con le altre forze politiche ha peggiorato il ddl premierato: non ha dubbi Ignazio La Russa. Tra i grandi ospiti di Atreju, la kermesse organizzata da Fratelli d’Italia, il presidente del Senato non ha nascosto il suo rammarico per i cambiamenti subiti dal testo di riforma costituzionale in seguito al dialogo con le forze di opposizione. "Alcuni vogliono lasciare tutto com'è, perché questo sistema ha potuto permettere di governare a chi non aveva mai vinto le elezioni", la stilettata del titolare di Palazzo Madama, ma è un altro il passaggio destinato ad accendere il dibattito.

La Russa ha definito il ddl premierato migliorabile, sottolineando che “averlo voluto rendere accettabile da un gran numero di forze politiche non lo ha migliorato, forse lo ha peggiorato”. Ma non è tutto, il presidente del Senato ha colto l’occasione per lanciare un’altra stoccata all’opposizione: “Se facciamo le cose come piace al centrodestra però siamo dittatori”. L’ex ministro della Difesa ha posto l’accento sulla necessità di ridare agli italiani la certezza che se votano per una certa maggioranza al governo non ci vada una maggioranza diversa, scenario che c’è solo in Italia: “Io preferivo l'elezione diretta del capo dello Stato, ma capisco che c'è stato un tentativo di misurare la buona fede degli avversari politici, una speranza vana. Neanche se avessimo riscritto una Costituzione tanto cara al Pcus ai sovietici che sono tanti anche da noi, non sarebbe andata bene”.

La Russa ha ammesso che la possibilità che la riforma del premierato varata dall’esecutivo Meloni possa passare con il voto dei due terzi del Parlamento è “speranza vana": "Non ci daranno ragione, nessuna riforma passerà con i voti di gran parte dell'opposizione, tanto vale farla bene...". Tornando al testo, l’esponente di Fratelli d’Italia ha ribadito che il presidente della Repubblica avrà sempre grande peso: “Il primo peso che ha è quello di controllare la prima valutazione di costituzionalità delle leggi”. Non è mancato un riferimento al pronunciamento della Corte Costituzionale: "Si è mentito sapendo di mentire dicendo che si poteva avere un presidente del Consiglio col 55% dei seggi e il 25% dei voti. Questo in Italia non è possibile. La Consulta ha già detto che il limite è il 40%".

Infine, una battuta sull'appello odierno di declinare il titolo di "senatore" in base al genere: "Oggi mi hanno mandato una lettera dicendo che una presidente di commissione ha chiamato 'senatorè una senatrice, ma posso mettermi io a dire a tutti i presidenti delle commissioni come chiamare?…Non mi pare che sarebbe un ruolo che mi appartiene.

Ognuno si orienterà secondo le proprie valutazioni e potrà essere contestato".

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