Politica

Saltate le primarie, ora cosa accade nel Pdl?

Berlusconi ha convinto Alfano: stop alle primarie. Al vaglio c'è l'ipotesi di uno "spacchettamento" in più liste che corrano divise ma alleate

Saltate le primarie, ora cosa accade nel Pdl?

Il pressing del Cavaliere ha convinto Alfano a rinunciare alle primarie del Pdl. Niente urne, dunque, il prossimo 16 dicembre (anche se manca ancora l'ufficialità). Del resto farle, a questo punto, avrebbe comportato la campagna elettorale più breve della storia. Ma ora cosa accadrà nel centrodestra italiano? In tanti se lo chiedono. Tutte le ipotesi sono aperte. Per il momento è rinviato l'annuncio della nuova formazione politica, che qualcuno ha già chiamato "Forza Italia 2.0". Berlusconi ha deciso di aspettare, probabilmente anche per vedere il risultato del ballottaggio delle primarie del centrosinistra. L'ex premier però non pare interessato alla ricostruzione del Pdl. Stando a quanto riferiscono alcuni suoi fedelissimi il Cavaliere intende rilanciare lo spirito del '94, il sogno di una rivoluzione liberale del Paese, da perseguire con un nuovo soggetto politico.

Qualcuno cerca di trarre delle riflessioni politiche anche dal rinnovato impegno di Berlusconi a Milanello. Le molte attenzioni rivolte al suo Milan potrebbero lasciar intendere la voglia di cimentarsi, ancora una volta, nell'agone elettorale, cavalcando il rinnovato slancio (sul campo) dei rossoneri. Al di là delle suggestioni pare proprio che il Cavaliere consideri inevitabile un deciso cambio di rotta, anche se alcune fonti del partito di via dell'Umiltà spiegano che "è in atto una mediazione che porti a spacchettare il partito tra l'area degli ex An e quella degli ex Forza Italia per recuperare ciò che del Pdl per lui può ancora funzionare". Potrebbe essere questo il compromesso. Gli elettori si troverebbero, così, a scegliere tra più liste nella scheda elettorale: una di ex Forza Italia, una di ex An, altre piccole liste e la Lega di nuovo alleata.

"C’è poco tempo e si cercherà di fare il rinnovamento del partito per altre vie, come ad esempio convention programmatiche, un consiglio nazionale e incontri sul territorio. Non staremo con le mani in mano", ha detto Mariastella Gelmini al Tgcom24. "Le primarie - rincara la dose Michela Vittoria Brambilla - non sono mai state nella nostra tradizione. Noi stiamo lavorando ad un rinnovamento e ad un programma che risponda in modo concreto a quanto ci chiede il popolo del centrodestra, che ha sempre seguito il presidente
Berlusconi per i valori e gli ideali di cui è interprete, e lo seguirà ancora".
Sulla stessa lunghezza d'onda Alessandra Mussolini: "Finalmente, le finte primarie del Pdl si stanno avviando verso una ingloriosa archiviazione mentre si sta concretizzando la sperata resipiscenza di Alfano. Ora si torni ai programmi e ai progetti per il rilancio del centro destra sotto la chiara guida del presidente Berlusconi".

Qualcuno penserà? Ma se le primarie non si fanno il 16 dicembre, perché non farle più avanti, magari ai primi di gennaio? Magari con l'impegno del Cavaliere? Potrebbe essere una soluzione, ma a Berlusconi le primarie non sono mai piaciute troppo. Di certo la sua intenzione è quella di andare oltre un semplice restyling. Sarebbe troppo poco. Serve qualcosa di nuovo, in grado di ridare speranza e fiducia all'elettorato moderato. Quell'elettorato che non vuole la sinistra a Palazzo Chigi.

Ma che, al tempo stesso, ha bisogno di un progetto alternativo forte e credibile.

Commenti