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Salvini blinda Vannacci, gelo con gli alleati

È solo la Lega a difendere Vannacci, un fatto che da fonti leghiste viene definito "indicativo"

Salvini blinda Vannacci, gelo con gli alleati

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È solo la Lega a difendere Vannacci, un fatto che da fonti leghiste viene definito «indicativo». Di cosa? Della grande affinità elettiva tra i vertici della Lega e il generale, certo. Ma anche del solco che la puntata di Savini su Vannacci come super-candidato per le Europee sta scavando con gli alleati di governo. In particolare con Fdi, il partito di Guido Crosetto, cioè del ministro della Difesa da cui è nato il procedimento disciplinare contro Vannacci, già sospeso per 11 mesi dall'incarico, con dimezzamento dello stipendio e a rischio di ulteriori complicazioni anche penali a causa del suo libro. Il cofondatore di Fdi non viene mai nominato dai leghisti, ma è forte il sospetto che le inchieste a ridosso delle elezioni contro il prossimo probabile capolista della Lega abbiano un input politico. Accusa totalmente respinta dal ministro della Difesa che fa uscire una nota con la tempistica dettagliata del procedimento formale dell'Esercito e aggiunge un avvertimento diretto a Salvini: «Sto finendo le guance da porgere». Il generale - 230mila copie vendute con Il mondo al contrario - è considerato dal leader leghista un jolly che può regalare alla Lega fino a 3 punti percentuali vitali per arrivare alla doppia cifra e restare il secondo partito della coalizione. Salvini è in contatto diretto con Vannacci, il corteggiamento per la discesa in campo è costante, secondo molti è cosa fatta ma fino all'ultimo non verrà annunciato nulla, mentre il generale continua a prendere tempo («Sto valutando l'offerta della Lega. Ma al momento non sciolgo la riserva» dice all'Ansa). I due, Vannacci e Salvini, parlano ormai all'unisono. «Un'inchiesta al giorno, siamo al ridicolo, quanta paura fa il generale? Viva la libertà di pensiero e di parola, viva le Forze Armate e le Forze dell'Ordine, viva uomini e donne che ogni giorno difendono l'onore, la libertà e la sicurezza degli Italiani» scrive su X Salvini subito dopo la notizia della punizione inflitta al militare. «Ringrazio di cuore chiunque mi esprima vicinanza, compreso il ministro dei Trasporti Matteo Salvini - risponde poco dopo Vannacci -. Continuerò ad andare avanti e a rivendicare la libertà di espressione». Magari non più nelle vesti di militare ma in quelle di europarlamentare. Anche l'altro giorno alla Scuola di formazione politica della Lega Salvini è tornato sull'argomento: «Il generale Vannacci, un uomo che ha rischiato la vita per i suoi ragazzi, per questo Paese, per la bandiera. Io l'ho conosciuto dopo aver letto libro, e stavo facendo il conto alla rovescia. Cinque, quattro, tre, due, uno... indagato! Vuole candidarsi forse con la Lega? Indagato!». Su X il senatore Claudio Borghi vede l'ombra di una macchinazione: «Ecco cosa succede a chi prova a dissentire dal pensiero unico. Cento inchieste, querele e sospensioni. Ovvio che se avesse fatto un trattato su più Europa o più LGBT avrebbe avuto applausi e medaglie». Il partito però è diviso sul generale, in molti, specie nella Lega in Veneto, non condividono l'entusiasmo del segretario per la candidatura di Vannacci, «cosa c'entra con la nostra storia?» si chiedono big come Roberto Marcato, assessore con Zaia. Dagli alleati, non solo da Fdi ma anche da Forza Italia, invece sul generale con la divisa ormai leghista arrivano solo silenzi gelidi. L'opposizione vede un'opportunità e ci si fionda. Il Pd pubblica sui social un fotomontaggio pugilistico con «Salvini vs Crosetto»: «Crosetto ha sospeso Vannacci. Salvini si scaglia contro questa decisione.

Ormai nel governo è tutti contro tutti, la destra è già dentro ad una sanguinosa campagna elettorale interna» gongolano i dem.

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