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"Lo sapevo...". Sgarbi eletto sindaco di Arpino

Il sottosegretario tornerà a indossare la fascia tricolore: con il 44,39% delle preferenze è stato eletto sindaco di Arpino (Frosinone). "Vittoria del desiderio, non è una città difficile come Salemi o Sutri"

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Vittorio Sgarbi ce l'ha fatta. Il critico d'arte e sottosegretario alla cultura è stato eletto sindaco di Arpino, in provincia di Frosinone, con il 44,39% delle preferenze. Battuti gli sfidanti Andrea Chietini e Gianluca Quadrini. Il professore tornerà quindi a indossare la fascia tricolore dopo aver ricoperto il ruolo di primo cittadino a San Severino Marche (era il lontano 1992), a Salemi (dal 2008 al 2012) e poi a Sutri (nel quinquennio 2018-2023). Ora toccherà alla cittadina laziale ricca di storia e di arte, che Vittorio intende valorizzare proprio in tal senso.

"La vittoria ad Arpino è la conferma delle capitali della cultura che vivono nel ricordo presente dei grandi scrittori e artisti poeti. Intorno a Cicerone, nato ad Arpino, la città ha creato il Certamen che coinvolge concretamente centinaia di studenti e studiosi nella traduzione dei classici del grande scrittore latino", ha affermato lo storico d'arte a commento della propria elezione. "Nessun dubbio che nessuna città abbia una reale e costante identità di capitale europea della cultura più di ogni altra città italiana e nel nome dello studio e della conoscenza", ha aggiunto. Nelle scorse settimane, sui social, il professore aveva raccontato la propria campagna elettorale tra i cittadini e nelle botteghe del comune laziale di 6mila abitanti.

Nelle ore immediatamente successive allo spoglio elettorale, è stato lo stesso Sgarbi a rivelare di aver sempre creduto nella possibilità di guidare Arpino per i prossimi cinque anni. "La vittoria? Me l'aspettavo, perché Arpino è una città importante e merita un sindaco importante", ha affermato al Corriere, parlando anche di "vittoria del desiderio". E non sono mancate velate annotazioni critiche riferite alle proprie esprerienze passate di sindaco. Aripino - ha infatti spiegato il professore - "non è una città difficile come Salemi o Sutri, dove il sindaco è una specie di missionario, ma un luogo di felicità e bellezza".

Parlando con l'Andkronos, il sottosegretario ha fatto capire di avere già le idee piuttosto chiare. "Io devo lavorare nella direzione di avvantaggiare e far crescere la realtà che già esiste: non è una operazione di soccorso, come spesso ho fatto, ma un'operazione in cui sono compiaciuto di avere avuto consenso in una città così bella, importante e ricca", ha spiegato, lanciando poi le prime idee per dare visibilità alle ricchezze culturali della cittadina. "Faremo una grande mostra del 'Cavalier d'Arpino' con Napoli e Roma e faremo la proposta per Capitale europea della cultura in rapporto con il Certamen ciceroniano, le cose che già esistono sono tali che non possono che diventare più grandi.

Far diventare Arpino una capitale europea reale perché già lo è".

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