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Lo scaricabarile

Senza attendere il verdetto della magistratura su Bergamo, che chissà quando e se verrà, occorrerebbe un po' di onestà intellettuale.

Lo scaricabarile

Senza attendere il verdetto della magistratura su Bergamo, che chissà quando e se verrà, occorrerebbe un po' di onestà intellettuale. Di cui però non si vedono le premesse, anzi il clima è quello del solito scarico di responsabilità sui partiti avversari. Per la sinistra, sarebbe colpa del presidente della Regione, Attilio Fontana e dell'Assessore alla Salute, Giulio Gallera, mentre per la destra lo sarebbe del presidente del Consiglio di allora, Giuseppe Conte, e del suo ministro della Salute, Roberto Speranza. Tuttavia, ci pare che l'improntitudine sia maggiore da parte della prima. Chi è sovrano, nel nostro ordinamento, lo Stato o la Regione? Secondo Costituzione, certamente lo Stato, quindi il governo. Mentre l'ex premier, in alcune dichiarazioni, ha lasciato intendere che la mancata decisione di dichiarare la zona rossa abbia fatto capo a Fontana. Ora, posto che con il senno di poi, di cui sono piene le tombe (e in questo caso non è purtroppo solo un modo di dire) tutti sono saggi e sanno cosa si sarebbe dovuto fare, e che in quei giorni confusi non era facile restare lucidi, lo scaricabarile di Conte e del Pd appare abbastanza paradossale. Anche perché il segretario di allora, Nicola Zingaretti e il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, erano talmente contrari alle chiusure, che si fecero immortalare il primo a bersi birre durante un aperitivo ai Navigli, il secondo a cena in un ristorante chic della sua città. Guai a Fontana se non avesse riaperto, altro che zona rossa. Ma non è solo una questione di buona memoria. È anche, appunto, materia di diritto pubblico. Il presidente del Consiglio e il ministro della Salute possedevano e possiedono poteri superiori rispetto ad un presidente della Regione. Quelle che sono le prerogative sovrane sul territorio e che il presidente della Regione non detiene, non essendo il nostro ordinamento federalista come quello tedesco, austriaco, statunitense e via dicendo. Il sovrano in Lombardia come in ogni altra regione, era ed è solo uno: il governo. Tanto che ad esercitare il proprio potere invia carabinieri ed esercito, non polizia regionale, che da noi non esiste. Fontana ha dichiarato del resto che in quei giorni, il ministro degli Affari interni, Luciana Lamorgese, «aveva emesso un provvedimento dicendo Guai a voi se volete sovrapporvi con iniziative di chiusura sulle zone rosse». Mentre il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, avrebbe intimato alla Regione Lombardia che, sulle chiusure, «comanda lo Stato». E lo Stato è, in questo caso, il governo. O la sinistra è diventata improvvisamente federalista? Ma non sono gli stessi che accusano il progetto di legge sull'autonomia di Calderoli di concedere troppi poteri alle Regioni, tra cui appunto quello di chiudere un territorio? Nessuno, dal punto di vista politico, è così sciacallo da ritenere che il diffondersi della pandemia sia stata colpa di Conte e di Speranza: ma che i membri del governo di allora si assumano, almeno, la loro responsabilità politica, senza il solito, insopportabilmente italiota, palleggio delle colpe.

Anche per evitare che, in futuro, si possa ricadere negli stessi errori.

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