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Lo scaricabarile di Sala sullo smog. È il fallimento dell'ideologia green

Area B, area C, chilometri di ciclabili a volte incomprensibili e spesso tristemente trasformate in "terreno di posteggio" per il carico-scarico di furgoni e furgoncini o per le auto di genitori che accompagnano i figli a scuola

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Area B, area C, chilometri di ciclabili a volte incomprensibili e spesso tristemente trasformate in «terreno di posteggio» per il carico-scarico di furgoni e furgoncini o per le auto di genitori che accompagnano i figli a scuola. E poi, quando proprio le polveri prendono il sopravvento, una «domenica a piedi» che nulla risolve ma serve ad «educare» come tanto piace a sinistra. La cura antismog del Comune di Milano negli ultimi lustri più o meno è tutta qui. Una lotta serrata e senza quartiere alla mobilità a motore che grazie al ticket, alle multe, agli aumenti dei biglietti di Atm, ai parcheggi a pagamento anche in periferia e ai capolinea del metrò

ha garantito lauti incassi a Palazzo Marino ma poco ha risolto, anzi nulla. È servita però ad appiedare e a mettere in ginocchio soprattutto chi un nuovo mezzo «pulito» (meglio se elettrico) proprio non se lo poteva permettere. Poco altro, nonostante sia cosa nota, che a produrre il Pm10 e il Pm2.5 (le polveri ancor più sottili) siano con percentuali doppie e triple più i riscaldamenti e gli allevamenti che le auto. Ma tant'è. L'ideologia green ha le sue priorità e Milano negli anni si è fatta portabandiera di questo nuovo modo sostenibile e «cool» di vivere e muoversi. Ora però la questione s'è fatta seria e pare essersene accorto il sindaco Giuseppe Sala: «Si tratta di un problema talmente grave che o tutti fanno la loro parte o non si arriva a soluzione- ha spiegato ieri alla Conferenza regionale sul Diritto alla Salute organizzata dal Pd della Lombardia- E al governo dico: se la questione è così grave, perché non è un problema nazionale? Perché non viene dichiarato lo stato di calamità?». Che sembra un po' scaricabarile, un po' resa e un po' presa di coscienza che ciò fatto in questi anni è servito a poco.

Magari sperando che piova: ovviamente «governo ladro».

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