Qatargate

"Stava per entrare...". La rivelazione della segretaria della Ong di Panzeri

La segretaria della Fight Impunity parla di Klaus Welle nel board della Ong: "Panzeri stava organizzando un evento con questo scopo"

 "Stava per entrare...". La rivelazione della segretaria della Ong di Panzeri

Da quando ieri è emersa la notizia che tra gli arrestati per il Qatargate ci sarebbe un pentito, nei corridoi del Parlamento europeo la rabbia ha lasciato spazio ad un altro sentimento, la paura. La giornata di ieri rappresenta un punto di svolta nell’inchiesta di presunta corruzione che sta colpendo i corridoi e gli uffici dell'Eurocamera. Alcune delle persone coinvolte cominciano a parlare e, oltre alle dichiarazioni di Francesco Giorgi, uomo di fiducia di Panzeri e compagno dalla ex vicepresidente Kaili, adesso, a svelare il sistema di presunte corruzioni, arrivano anche le dichiarazioni della segretaria della Ong “Fight Impunitiy".

Parla la segretaria della Ong

Questa mattina, interpellata da La Repubblica, a parlare è Simona Russo, segretaria di Antonio Panzeri e una delle più strette collaboratrici del fondatore della Ong “Fight Impunity”, finita sotto la lente di ingrandimento del giudice istruttore Michel Classe. “Sono davvero sconvolta – spiega Simona Russo – si rende conto che io sono andata a lavorare in un associazione che combatte le impunità e scopro che proprio qui c’erano gli impuniti”. La collaboratrice ribadisce la sua estraneità al caso Qatargate e si dice “allibita e nauseata” da ciò che emerge dalle indagini della magistratura belga. “Non voglio che il mio nome venga associato con questa faccenda ma non ho nulla a che fare con queste orribili storie”.

La polizia belga ha perquisito la casa di Simona Russo, ma la segretaria non risulta coinvolta direttamente nell’inchiesta. Il suo ruolo, come ribadito nell’intervista, era legato all’amministrazione e all'ala logistica della Ong : organizzare viaggi, formulare inviti, fare consulenza, questi i principali compiti della collaboratrice di Panzeri.

Il caso Klaus Welle

Quello che però emerge da questa intervista è l’ampio giro di amicizie e rapporti informali imbastito da Antonio Panzeri nel corso della sua carriera da eurodeputato Pd, poi passato ad Articolo 1. Un fil rouge di contatti stretti che collegherebbe, e qui il condizionale è d’obbligo, la Ong “Fight Impunity” direttamente con gli uffici più importanti del Parlamento Europeo e più precisamente, con l’ufficio di Klaus Welle. In questi giorni è circolata la voce che Welle, l’attuale segretario generale del Parlamento europeo, che lascerà il suo incarico a fine mese, sarebbe entrato nel board della Ong a gennaio.

La risposta di Simona Russo non smentisce ma non conferma nemmeno la notizia trapelata: “Panzeri me ne aveva parlato. In effetti stavamo organizzando une evento proprio per questo scopo”. La notizia, per quanto ufficiosa e non ufficiale, è comunque rilevante.

E conferma, ancora una volta, le connessioni importanti di Antonio Panzeri all’interno del Parlamento europeo con sede a Strasburgo.

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