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Il Senato respinge la richiesta d'arresto per De Gregorio

L’aula del Senato ha respinto la richiesta dei pm di arresti domiciliari per il senatore del Pdl Sergio De Gregorio coinvolto nell’inchiesta sul faccendiere Valter Lavitola

Il Senato respinge la richiesta d'arresto per De Gregorio

L’aula del Senato con 169 no, 109 sì e 16 astenuti ha respinto, a scrutinio segreto, la richiesta dei pm di arresti domiciliari per il senatore del Pdl Sergio De Gregorio coinvolto nell’inchiesta sul faccendiere Valter Lavitola.

Il Senato ha ribaltato così il verdetto della Giunta. "Mi vorrei difendere nel processo e non dal processo e vorrei farlo da uomo libero", aveva detto il senatore, poco prima che l’emiciclo venisse chiamato alla votazione.

De Gregorio ha ripercorso per tappe la vicenda che ha portato la Procura di Napoli a chiederne gli arresti domiciliari. Poi ha rivendicato la sua attività di giornalista prima e di senatore poi, e di aver "riportato L’Avanti in edicola dal Trentino alla Sicilia", giornale che, ha detto, "ho abbandonato nel 2006, prima cioè dei fatti di cui mi si accusa".

Poi, ha aggiunto: "Da parte mia non ci sarà pericolo di fuga: ho tre bambini piccoli, una moglie e una famiglia, delle responsabilità da cui non posso e non voglio fuggire. Non c’è pericolo di reiterazione del reato, perché non posso reiterare nulla. Non c’è pericolo di inquinamento delle prove, perché non c’è nulla da inquinare. In questo tempo, ci saranno sicuramente delle riflessioni. Rifletterò sul mio ruolo, ma non avrò paura di rimettermi e affidarmi alla società civile da semplice cittadino nel 2013, al termine della legislatura".

"In quest'aula oggi ho il dovere di difendermi con forza da accuse che mi fanno male.

Se non fossi stato parlamentare non mi sarebbe stata riservata questa storia giudiziaria", ha affermato il senatore intervenendo nell'aula.

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