Politica

«La Severino salva Penati, non Silvio»

«La Severino salva Penati, non Silvio»

nostro inviato a Sanremo

Quarta giornata della nostra kermesse Controcorrente, dove il grande assente è Berlusconi, superatteso qui a Sanremo ma rimasto ad Arcore, in una giornata per lui cruciale. Il direttore Sallusti, prima di moderare l'incontro con l'ex parlamentare del Pdl e avvocato Maurizio Paniz e l'intellettuale Magdi Cristiano Allam, annuncia: «Il presidente Berlusconi sarebbe venuto anche a piedi tra la sua gente ma una sua parola, oggi, sarebbe stata strumentalizzata e forse decisiva per le sue sorti. Mi ha però detto di portarvi il suo caloroso saluto e ha promesso che, se nelle prossime ore deciderà di comunicare cosa ha intenzione di fare, lo farà da questo palco». La platea applaude per qualche minuto, come a voler far sentire anche a villa San Martino la vicinanza e la solidarietà dei nostri lettori.
Il tema forte resta quello della giustizia e l'avvocato Paniz fa una lectio giuridica su quanto sta accadendo. «La valutazione della giunta del Senato dovrebbe essere squisitamente giuridica ma l'occasione per la sinistra, far fuori Berlusconi, è unica. E quindi sarà un voto politico». Poi Paniz, sciorina tutti i punti oscuri della legge Severino grazie al quale Berlusconi dovrebbe essere cacciato dal Parlamento: «La legge va interpretata ma viola almeno tre profili. Primo: la funzione del parlamentare è disciplinata dalla Costituzione italiana e la Severino è legge ordinaria. Non è possibile che una legge ordinaria cozzi con la Costituzione. Secondo: nessuno può essere punito con una legge successiva all'atto compiuto. Il fatto della frode è del 2002, la Severino è del 2012. Terzo: anche la normativa europea dice che nessun cittadino può esser sanzionato con una norma entrata in vigore successivamente al fatto contestato. Sallusti cerca di mettere il dito nella piaga: «Ma allora perché la Severino l'ha votata anche il Pdl». Paniz ci sta fino a un certo punto: «Non da me. Non l'ho votata perché la Severino abbreviava i termini della prescrizione per la concussione. Norma che avrebbe fatto comodo a Penati...». Traduzione impietosa: il Pdl ha votato una legge che condanna Berlusconi ma che ha salvato Penati.
Poi Paniz sottolinea un altro aspetto assurdo della vicenda giudiziaria del Cavaliere: «La sentenza Mediaset è assurda. È sconvolgente che il Cavaliere sia stato condannato dopo che Confalonieri, che ha firmato i bilanci Mediaset, è stato assolto». Non solo: «Allucinante dire che Berlusconi è stato l'ideatore di reato. Come se uno scrittore raccontasse come si rapina una banca, un pazzo la rapina, e il magistrato condanna lo scrittore. Siamo fuori dal mondo. Fuori da un Paese civile». Quindi evoca il presidente della Repubblica: «Deve intervenire lui. Ma non con la grazia bensì con la commutazione della pena».
Anche Magdi Allam parla di giustizia: «I magistrati sono una vera e propria casta. Si comportano con il massimo arbitrio perché non pagano mai». E Paniz rincara la dose: «Dal 1993, da quando è stata tolta l'immunità parlamentare, nessuno può intervenire sulla magistratura. Molti magistrati sono per bene ma tra loro tante sono le eccezioni. E di fronte a queste eccezioni, nessuno può far niente. Il Consiglio superiore della magistratura? Suvvia... Cane non mangia cane», è l'amara considerazione dell'ex parlamentare. Il quale cerca di spiegare perché, anche con un'ampia maggioranza, il Pdl non è mai riuscita a fare la riforma della giustizia: «In noi è sempre prevalsa la considerazione che la giustizia non doveva essere modificata a colpi di maggioranza. Quando ci muoviamo, noi, vogliamo coinvolgere tutti». Poi cita Giulia Buongiorno, ex finiana, vero e proprio freno. E poi: «La magistratura non è un cancro ma vanno espulsi i magistrati che sbagliano».
Ma si parla anche di euro, con Allam che attacca: «Anche la massaia sa che nel 2001, con 1 milione e mezzo di lire, si viveva dignitosamente. Ora con 750 euro si fa la fame. E chi è il responsabile? Romano Prodi. Bisognerebbe istituire un tribunale della storia per giudicare chi ha accettato un tasso di cambio che ha dimezzato il potere d'acquisto degli italiani».

E si parla pure di politica estera con Magdi Allam che, perfetto col titolo della nostra kermesse, va controcorrente: «Il paradosso sulla situazione siriana? Gli Stati Uniti sono contro il regime di Assad e a fianco dei terroristi di Al Qaida».

Commenti