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Sfogo del Cav: «I miei figli perseguitati come ebrei» E la sinistra va all'assalto

Sfogo del Cav: «I miei figli perseguitati come ebrei» E la sinistra va all'assalto

RomaTanto è l'accanimento subito da Berlusconi che il Cavaliere si sfoga con Bruna Vespa: «I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso». Non l'avesse mai fatto: un putiferio. Tanto da costringere lo stesso Cavaliere a tornare sull'argomento: «Polemica smaccatamente strumentale su una frase estrapolata da un ampio contesto. La mia storia, la mia amicizia verso Israele, la mia coerente azione di governo in favore dello Stato di Israele, non consentono alcun dubbio sulla mia consapevolezza della tragedia dell'Olocausto e sul mio rispetto del popolo ebraico».
L'anticipazione contenuta nell'ultimo libro del conduttore di Porta a porta, Sale, Zucchero e caffè, è solo l'ultima scintilla per appiccare un grande incendio. La risposta con il paragone che manda su tutte le furie la sinistra è alla domanda di Vespa se sia vero che i figli gli hanno chiesto di vendere e di andare via. E Berlusconi risponde: «Sono italiano al 100 per cento. In Italia ho le mie radici. In Italia sono diventato quello che sono. Ho fatto qui l'imprenditore, l'uomo di sport, il leader politico. Questo è il mio paese, il paese che amo, il paese in cui ho tutto: la mia famiglia, i miei amici, le aziende, la mia casa, e dove ho avuto successo come studente, come imprenditore, come uomo di sport e come uomo di Stato. Non prendo neppure in considerazione la possibilità di lasciare l'Italia».
Quindi, l'ammissione del suo stato d'animo dopo la sentenza: «Il primo sentimento è stato di non volerci credere, che fosse impossibile che capitasse a me tutto questo, e da lì il rifiuto di prendere in considerazione qualsiasi ipotesi, perché tutte sarebbero comunque ingiuste. Sono stato assalito da una profonda indignazione, che da allora non mi ha lasciato mai. Ho molto pensato a quanto soffrirebbero mio padre e mia madre se fossero qui. E mi sono chiesto come avrebbero voluto che mi comportassi. Credo con la stessa dignità che mi hanno sempre insegnato».
Ma è quel riferimento a Hitler che fa scatenare Danilo Leva del Pd, responsabile giustizia di via del Nazareno, che mischia nazismo e condanne giudiziarie: «Berlusconi ha perso completamente il senso della misura. Da 20 anni ci racconta la favola della persecuzione e oggi, anziché chiedere scusa agli italiani per la condanna per frode fiscale, si avventura in un paragone agghiacciante con una tragedia quale l'Olocausto. Cosa ne pensa Alfano?».
Anche il collega di partito Emanuele Fiano s'indigna: «Un insulto alla storia, a sei milioni di ebrei uccisi. Chieda scusa». Richiesta che il Cavaliere si cosparga il capo di cenere anche dal piddino Roberto Speranza: «Vergognoso. Berlusconi chieda scusa». Nel Pdl il primo a cercare di ritarare le parole del Cavaliere è l'onorevole Luca D'Alessandro: «La reazione del Pd è non solo esagerata e strumentale, ma dimostra che nei suoi confronti c'è un incredibile accanimento da parte della sinistra». E il capogruppo alla Camera Brunetta: «Stabilire un paragone tra il dolore dei propri figli, quanto di più caro abbia un uomo e un padre, e la persecuzione degli ebrei non è affatto la banalizzazione di una tragedia immane, semmai dimostra il sentimento di condivisione che anima il presidente Berlusconi nei confronti di questo popolo». E il capo dei senatori Schifani: «Le frasi sui figli di Berlusconi vanno interpretate cum grano salis. È evidente che in esse non vi era alcun intento offensivo verso una tragedia dell'umanità». Ma anche il mondo ebraico s'indigna con Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma: «Siamo sdegnati.

Confidiamo in una pronta rettifica dell'ex premier».

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