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Sicilia in fiamme, che scandalo E dov’è l’esercito dei forestali?

Hanno lasciato bruciare lo Zingaro, uno dei posti più belli d’Italia. Un operaio è morto eroicamente. Ma che fanno gli altri 28.541?

Sicilia in fiamme, che scandalo E dov’è l’esercito dei forestali?

Un’isola in fiamme.Capolavori della natura e scenari mozzafiato, cancellati dagli incendi che, da gior­ni, si levano da un angolo all’altro della Sicilia. Fiamme che nascono all’improvviso,furiose e davastan­ti e seguono solo un’unica, folle lo­gica, quella di delinquenti e piro­mani. Sono stati almeno dodici ie­ri, nell’isola, gli incendi che hanno tenuto impegnati Canadair e altri mezzi aerei nel tentativo di argina­re la drammatica situazione. Una si­tuazione nera come quel fumo an­gosciante, anche se un filo meno critica di quella di lunedì, caratte­rizzata da una trentina di roghi che hanno attaccato, soprattutto, la provincia di Palermo e, nel Trapa­nese, la riserva naturale dello Zin­garo, proprio uno di quei capolavo­ri della natura e di quegli scenari mozzafiato cui accennavamo poc’anzi: sette chilometri di riser­va naturale, tra i paesi di San Vito Lo Capo e Castellammare.L’intera area è stata infatti devastata da uno dei più grossi incendi che l’abbia­no mai colpita, e per doma­re le fiamme sono sta­ti impiegati oltre duecento uomi­ni, un Canada­ir­e un elicot­tero.
Eppure quest’in­cendio, co­me gli altri cento ro­ghi di questi giorni divam­pati nell’isola, comeesoprattut­to l’incendio dell’al­tro giorno a Colle San Vi­tale, l’area boschiva sovrastante il Comune di Castronovo di Sicilia, che è costato la vita a Francesco Piz­zuto, 42 anni,il forestale-eroe,auti­sta della squadra antincendio «Ra­falzafi », suscitano una domanda inevitabi­le: per uno di loro, uno di loro che si è battuto tra le fiamme con eroi­smo, uno come Francesco, vittima della sciagurata strategia dei piro­mani, che cosa fanno gli altri? Che cosa fanno gli altri 28541 forestali ufficialmente, quanto esagerata­mente in forza alla Regione Sicilia. E che, come primario compito, do­vrebbero agevolmente, dato il loro elevatissimonumero, pattugliaree «vegliare» sull’incolumità e sulla preservazione della aree boschive edelleriservenaturaliprotette? Do­ve sono? In quale dei mille uffici, scantinati o sottoscala di quel labi­rinto degli sprechi che è la Regione Sicilia, si nascondono? Ricordava­monoistessisuquestestessecolon­ne, recentemente che con 5 milioni di abitanti e due piccole catene montuose (Madonie e Nebrodi-Pe­loritani), nonché le aree non certo vastissime degli Iblei, degli Erei e del comprensorio del Sosio, la Sici­lia vanta però un esercito di circa 30 mila forestali, per la precisione ap­punto 28542 mentre la Lombardia, con una popolazione doppia e l’ar­co alpino alle spalle ne ha appena tremila. Con esempi oltre ogni de­cenza tipo Godrano, paesino di mil­le abitanti in provincia di Palermo, dove i forestali «in servizio» sono 190, più di quelli impiegati in tutto il Molise, dove però i cittadini sono 160 mila e gli ettari a bosco sono 80 volte di più. Tornando alla crona­ca, un anziano è deceduto colto da malore, mentre tentava di domare un rogo divampato nella sua cam­pagna. E sono riprese ieri all’alba le operazioni di spegnimento sui rilie­vi di Casteldaccia (Palermo), ma preoccupano maggiormente due grossiincendidivampatiinprovin­cia di Messina, a Piraino e a Naso, dove le fiamme minacciano alcune abitazioni.

A Nicosia (Enna) diver­se famiglie evacuate hanno potuto far rientro solo a notte fonda nelle loro case, una volta estinti cinque incendi, tutti dolosi, appiccati in pieno centro abitato, mentre per un altro incendio è stata persino per qualche ora chiusa al traffico la rampa di ingresso dello svincolo Zia Lisa sulla Tangenziale di Cata­nia, in direzione Messina.

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